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Il maggiolino è il nome comune di un fungo scientificamente chiamato Calocybe Gambosa. Il nome originario di questo fungo era: Donk Ex Lyophillum Georgici, nome derivato dall’ex Tricholoma Georgici. Il nome moderno deriva dalla particolare colorazione del gambo: rossastro nella maggior parte degli esemplari. Calocybe Gambosa deriva, infatti, dal latino ‘Gambosum’, che vuol dire ‘con gambo rosso’. Il fungo si sviluppa tra aprile e maggio tra l’erba dei prati, in posizione soleggiata e in prossimità di ciliegi e biancospini. La comparsa di questo fungo, annuncia, di solito, l’arrivo della primavera. Il maggiolino si sviluppa in gruppetti di più esemplari che formano un cerchio o un semicerchio. In tempi remoti, queste formazioni naturali venivano dette “cerchi delle Streghe”. Il maggiolino presenta un cappello appianato o convesso, con bordi arrotolati verso il basso ( involuti) negli esemplari giovani. Lo stesso, del diametro che va da quattro a dieci centimetri, ha una colorazione biancastra, camoscio chiaro o color crema o bianco sporco. Le lamelle sono strette, fitte, ravvicinare e di colore bianco o crema con margine più scuro ed ondulato. Il gambo, alto da quattro a sette centimetri, con un diametro da uno a tre centimetri, si presenta robusto, cilindrico, dritto o curvo, di colore sempre bianco. Le spore da cui si origina il maggiolino sono bianche, come nella maggior parte delle altre specie. Il maggiolino è conosciuto anche con altri nomi comuni, come prugnolo e fungo di San Giorgio.
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La carne del maggiolino è compatta, bianca, morbida, lievemente spugnosa nella parte del gambo, con un sapore e un odore di farina, molto dolce e leggero. L’odore viene avvertito solo se si procede allo sfregamento della stessa. Il sapore del maggiolino è gradevole e si presta a molte preparazioni. Il fungo, opportunamente tagliato e lavato, può essere consumato anche crudo. La sua carne cruda possiede la proprietà di abbassare la glicemia. Essendo commestibile e molto gustoso, il maggiolino si può preparare anche al sugo. Basta affettare il fungo, lavarlo e aggiungerlo a una pentola con sugo di pomodoro, olio di oliva, sale, pepe, pancetta, latte bollito e un po’ di aglio e cipolla. Dopo la cottura, il sugo si potrà gustare assieme a un piatto di tagliatelle. Molto apprezzata è anche l’insalata di maggiolino, che si prepara con il fungo crudo. Lo stesso si taglia a fettine, si lava, si pulisce preferibilmente con un pennellino e si condisce con fette di lardo. Dopo averlo portato in tavola, lo si condisce con sale, pepe e succo di limone o aceto balsamico. L’insalata di maggiolino si può accompagnare anche a un bel bicchiere di vino. La carne del maggiolino ha anche la proprietà di esaltare il gusto del vino scelto. In genere, con l’insalata di funghi si beve vino bianco, un po’ come accade con il pesce.
Il maggiolino è stato un fungo molto rinomato fin dall’antichità. Nel periodo della caccia alla streghe, la disposizione a forma di cerchio degli esemplari, faceva pensare proprio a un artificio o a un maleficio messo in atto dalle donne che praticavano la magia nera o la stregoneria. Con il tempo, le false credenze lasciarono il posto al pregio del fungo, che venne apprezzato anche per il gusto della sua carne. Per l’aspetto e per il sapore molto fine, il maggiolino veniva anche considerato l’alimento dei nobili. Nel 1500, addirittura, se ne vietava il consumo ai contadini, perché lo si riteneva essere il “cibo dei signori o dei principi”. Il maggiolino emette un gradevolissimo profumo. La sua fragranza, assieme all’arrivo delle rondini, segna l’inizio della primavera e della vita all’aria aperta. Ricordiamo sempre che, se non si è in grado di riconoscere un fungo commestibile da uno velenoso, è sempre meglio rivolgersi a un esperto per farsi accompagnare durante le escursioni. Con l'aiuto di un tutor, non si rischieranno brutte sorprese e, soprattutto, si imparerà presto a riconoscere i funghi commestibil da quelli velenosi.
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