La moretta, alias Tricholoma terreum, è un fungo dall’ottima commestibilità. Il suo gradevole sapore lo rende anche molto ricercato dagli appassionati di micologia e arte culinaria. Il fungo è anche conosciuto come agarico terreo e bigietta. Il nome scientifico deriva, invece, dal greco e significa “ pelo con l’ orlo terreo” dal termine ‘trix’, che vuol dire ‘pelo”, ‘loma’ che vuol dire ‘orlo’ e ‘terreus’ ,che vuol dire ‘terreo’, ovvero ‘grigio’ In pratica il nome Tricholoma terreum significa “ fungo con l’orlo grigio e peloso’. La moretta è anche conosciuta con un altro nome scientifico, ovvero Agaricur terreus, che riprende lo stesso significato del nome di origine greca. La moretta è un fungo molto apprezzato e ricercato per l’ottima commestibilità. La sua carne è gustosa ed è considerata una delle migliori tra i funghi commestibili. La moretta cresce a fine autunno e a inizio inverno, anche se talvolta si può sviluppare anche in estate. Il suo habitat ideale sono i boschi di latifoglie e conifere: il maggior numero di esemplari si ritrova nelle pinete. La moretta cresce singola o a gruppi. Presenta un cappello, prima convesso, poi piano, di colore grigiastro e dal diametro di otto centimetri; lamelle larghe, bianche, poco legate al gambo; cuticola sempre grigiastra, con macchie grigio scuro o nere ; gambo grigio e alto da cinque a otto centimetri. La carne della moretta è inodore, di colore bianco, a volte grigio, delicata, dal buon sapore. Le spore della moretta sono ellittiche e bianche.
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La moretta, come già detto nei precedenti paragrafi, può essere confusa con altri funghi del genere Tricholoma, sia commestibili che velenosi. La varietà commestibili sono: Tricholoma scalpturatum, Tricholoma triste, Tricholoma atrosquamosum, Tricholoma orirubens, Tricholoma myomyces e Tricholoma gausapatum. Le prime quattro presentano un gradevole odore di farina, mentre le ultime tre sono inodori. Il Tricholoma scalpturatum ha le lamelle che tendono a diventare gialle, mentre il Tricholoma triste presenta lamelle e gambo più scuri della moretta. Il Tricholoma atrosquamosum, invece, ha il cappello con macchie più diradate e non unite tra loro; il Tricholoma orirubens presenta una colorazione che tende ad arrossarsi facilmente; il Tricholoma myomyces ha il gambo molto esile; il Tricholoma gausapatum, infine, la le lamelle più larghe delle moretta e il cappello rialzato e con una cuticola simile al feltro. Nonostante questa classificazione, è sempre possibile scambiare la moretta con funghi simili. Quelli appena indicati sono fortunatamente commestibili e buoni quanto il Tricholoma terreum. In ogni caso, la raccolta è sempre consigliata solo in presenza di esperti.
La moretta, purtroppo, come spesso accade in micologia, può essere confusa con specie tossiche o addirittura mortali. Tra queste ricordiamo il Tricholoma pardinum e il Tricholoma virgatum. Il primo fungo, conosciuto anche come Tricholoma tigrinum, è praticamente identico al Tricholoma terreum: le differenze tra l’uno e l’altro sono quasi impercettibili e solo un micologo esperto può riconoscerle. Il Tricholoma pardinum presenta sul cappello delle placche più scure che assomigliano a quelle di una tigre, da cui deriva proprio il nome “tigrinum. Il fungo è velenosissimo e la sua ingestione causa solitamente la morte. I sintomi da ingestione di Tricholoma pardinum danno origine a una condizione clinica chiamata “sindrome pardinica” o “pardinite”. Altrettanto velenoso è il Tricholoma virgatum, fungo dal sapore molto amaro e dal cappello a forma di campana.
La moretta è un fungo molto commestibile. Per il suo sapore e la delicatezza della sua carne si può preparare in diversi modi, prestandosi a diversi metodi di cottura. La moretta sembra sia ottima bollita. In giro non si trovano molte ricette su questo fungo, si sa solo che è ottimo e altamente commestibile. Come tutti i funghi, è ricco di acqua e si presta bene a una dieta ricca di nutrienti ma povera di calorie. In genere, la moretta si può preparare allo stesso modo di altri funghi commestibili. Magari si scoprirà un sapore diverso, ma pur sempre delicato e gustoso. Per essere sicuri di preparare la moretta e non un “sosia” velenoso, si consiglia di acquistarla sempre presso punti vendita di accertata affidabilità o di raccoglierla solo ed esclusivamente in presenza di esperti.
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