Il tartufo bianco di Alba è una specie non coltivabile che cresce in simbiosi con le micorizze di altre specie vegetali, tra cui cerro, pioppo nero, pioppo bianco, rovere, roverella, salice bianco, tiglio, carpino nero e nocciolo. Il tartufo bianco di Alba si sviluppa sottoterra e viene quindi classificato come “fungo sotterraneo”. Il suo nome scientifico è Tuber Magnatum Pico. Le zone in cui il tartufo è presente sono quelle tra le Langhe e il Monferrato, ma alcuni esemplari sono stati ritrovati anche tra le colline torinesi e in provincia di Alessandria. La principale zona di produzione è però ad Alba, nella provincia di Cuneo. Per il suo pregio, il tartufo bianco di Alba è inserito anche tra i prodotti agroalimentari tradizionali ( PAT). Il fungo si presenta con un peridio ( parte esterna) color bianco latte o giallo, e con una gleba ( parte interna o polpa) molto chiara e attraversata da venature di colore marrone. Il tartufo bianco di Alba è molto aromatico. Il suo odore spazia da quello dell’aglio a quello del miele passando per quello tipico dei funghi. Esistono tantissime varietà di tartufo bianco, ma quello di Alba è il più pregiato e il più grande nella forma e nelle dimensioni. Il contenuto nutrizionale di questo fungo comprende sali minerali, quali potassio, calcio, zinco, rame e sodio, e acqua, presente nell’80% della polpa interna. Questo tartufo dunque è tutta acqua, ma acqua molto “salata” in termini economici. Il tartufo bianco di Alba ha un pregio a cui purtroppo corrisponde un costo non accessibile ai comuni mortali. La sua fama è tale che è stato persino regalato a vip e star del calibro di Rita Hayworth, Sofia Loren and Harry Truman.
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Il tartufo bianco era conosciuto fin dall’antichità. Gli Egiziani lo preparavano per i loro faraoni e sembra che anche Alessandro Magno non si sia lasciato scappare l’occasione di gustarlo durante i suoi banchetti. Alla fine del Settecento, il tartufo bianco del genere Tuber Magnatum comincia a essere studiato dal mondo scientifico e in particolare dal piemontese Vittorio Pico, medico di professione. Il tartufo bianco di Alba era molto apprezzato anche dalla corte e dal mondo politico piemontese. Il Conte Camillo Benso di Cavour lo usò persino come mezzo diplomatico per accaparrarsi la fiducia degli avversari e degli altri capi di stato. Nel 1967, il CNR di Torino scoprì il rapporto simbiotico tra il tartufo e la pianta. Nel 1929 bisogna ricordare che prese il via la prima “Fiera Intenazionale di Alba”, occasione per promuovere il prodotto a livello mondiale e per appagare il sogno proibito degli estimatori e dei buongustai. Negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, e precisamente nel 1949, il tartufo bianco di Alba venne usato come “premio” da conferire a illustri personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della politica. Da allora e ogni anno viene scelto e selezionato l’esemplare migliore da donare come premio.
Il tartufo di Alba è , come già detto, uno dei funghi sotterranei più pregiati. Pregio e qualità di questo fungo vengono sottolineati da quotazioni e prezzi al di fuori di qualsiasi portata, anche se poi, quelli che possono permettersi di acquistarlo si trovano sempre. Il prezzo di questo fungo viene di solito reso noto ogni anno durante la Fiera Internazionale di Alba, in programma nel mese di ottobre. L’ultima edizione della Fiera ci ha regalato quotazioni più basse del solito, circa 270 euro l’etto, a fronte dei 300 degli anni precedenti. Durante la Fiera si può provare a realizzare il sogno di gustare il prezioso tartufo bianco di Alba, ovvero “ l’oro bianco”, come lo chiamano i piemontesi e non solo: una grattata di sei, otto grammi di carne di tartufo bianco di Alba costa “appena” 25 euro.
Il tartufo d'Alba si può usare in tantissime ricette. Certo, magari i comuni mortali potranno solo sognare di assaggiarlo, ma si sa che sognare non costa nulla e poi, se si dovesse avere la fortuna di assaggiarlo o di riceverlo in dono da un amico danaroso e generoso, non si mai che lo si possa preparare secondo i più gustosi canoni delle ricette piemontesi. Il tartufo bianco di Alba consente di preparare contorni e sughi per antipasti, primi e secondi piatti. Molto rinomate sono le tagliatelle al tartufo bianco di Alba. Seguono anche altre prelibate ricette piemontesi, tra cui il carpaccio di pesce con sale al tartufo bianco e il canapè di lardo con miele al tartufo bianco, tartufi tutti rigorosamente di Alba.
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