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Il boletus regius o porcino reale è un fungo commestibile appartenente alla famiglia delle boletaceae e al genere boletus. Non rientra però nei funghi del gruppo edulis, ma in quello degli appendicolati. Questa distinzione dipende proprio dalle caratteristiche morfologiche del fungo, che vedremo tra poco. Il porcino reale nasce sotto le latifoglie, specie in boschi di querce, faggi, tigli, castagni e betulle. Si sviluppa dalla primavera all’estate ed anche in autunno. Fa la sua comparsa in ambienti umidi e sabbiosi e in climi tipici delle zone mediterranee. Questo fungo presenta un cappello del diametro compreso tra otto e venti centimetri. La struttura è sferica, poi piana e convessa, di colore rosa o rosso o fragola, lampone, carminio e porpora. La cuticola è liscia, vellutata, secca e non separabile. I tubuli sono di colore giallo –limone. Stesso colore anche per i pori, minuti e tondeggianti. Il gambo, tozzo, sferico, ingrossato al centro, alto tra sei e dieci centimetri e con un diametro di cinque, è sempre di colore giallo. La carne è dura, molto soda, di colore giallo immutabile, lievemente rosa nella parte del gambo. L’odore è delicato, quasi impercettibile, lievemente fruttato. Il sapore è gradevole, quasi dolce. Se la carne del gambo viene attaccata da larve e parassiti può presentarsi anche con un color ruggine. Il boletus regius matura quasi sempre a gruppi. Si sviluppa dopo temporali e con temperature miti. In genere, i vari esemplari possono dare vita a delle fungaie molto grandi. Tra questi gruppi, specie dopo la pioggia, si possono trovare anche esemplari di porcino nero. In Irpinia, il boletus regius si incontra frequentemente nei castagneti. Le spore del fungo possono essere ellittiche, fusiformi e cilindriche. Hanno un colore bruno oliva e sono massive.
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Il boletus regius è un fungo commestibile. Non è ottimo come gli altri porcini, ma si difende bene. Se da crudo il fungo emette un odore impercettibile, da cotto assume un odore e un sapore che eguaglia quello degli altri porcini. Con il boletus regius si possono preparare diverse ricette. Unico problema: meglio non consumarlo da solo perché troppo pesante da digerire. In genere, per renderlo più digeribile, lo si può preparare assieme ad altri porcini, oppure accompagnato con patate al forno. Il boletus regius è anche adatto all’essiccazione. Del porcino reale va consumata solo la parte del cappello, mentre quella del gambo, dura e coriacea, va eliminata. La carne del cappello è parzialmente indigesta e richiede l’abbinamento o la cottura con altri funghi o con le patate. Immaginate come possa essere indigesta la carne del gambo. Questa va prontamente eliminata prima di ogni preparazione. Si sconsiglia vivamente di cucinarla e di consumarla perché si rischiano delle gravi indigestioni.
Il boletus regius può essere confuso con il boletus pallescens e con il boletus peseudoregius. Il primo, il boletus pallescens, ha un cappello ocra chiaro o biancastro ed un sapore simile al boletus regius, viene infatti considerato una varietà di porcino reale. Il secondo, il boletus peseudoregius, si distingue dal regius per la struttura più piccola e per una caratteristica della carne: questa, infatti, diventa azzurra a contatto con l’aria, mentre quella del boletus regius è immutabile. Il boletus regius prende il suo secondo nome da un termine latino che significa “ attinente al re”. Un tempo si credeva che il suo aspetto e le sue caratteristiche lo rendessero ideale come cibo per i re. Il porcino reale, in alcune zone viene anche chiamato porcino cardinale. Non vi sono al momento altri sinonimi che lo identificano e non esistono altre somiglianze del boletus regius con altri funghi. Tuttavia, in campo micologico bisogna obbligatoriamente possedere una certa esperienza. In caso di dubbi nella raccolta, anche di altre specie di funghi o di altri porcini, conviene sempre far controllare gli esemplari raccolti ai micologi della Asl.
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