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I pini da siepe più diffusi appartengono a varie specie di conifere, come il larice, l'abete e il cipresso. Il larice, appartenente alla famiglia delle pineaceae, ha una forma piramidale e può raggiungere i 40 metri di altezza: le siepi realizzate con questo tipo di arbusti hanno una spiccata resistenza alle intemperie e possono essere utilizzate come barriere divisorie o frangivento. L'abete del Canada, detto anche "tsuga", è alto circa 30 metri ed ha una chioma molto fitta formata da aghi di colore verde scuro: nella variante "nana", molto usata per la creazione di siepi sia protettive che ornamentali, non supera i due metri e si fa apprezzare per la sua grande resistenza al freddo. Il cipresso di leyland è attualmente la conifera più utilizzata quando si desidera creare una siepe di pini: la sua chioma densa e compatta, infatti, garantisce una schermatura ottimale. Questo arbusto, inoltre, richiede pochissime cure e resiste bene a parassiti e malattie.
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I pini da siepe si adattano a qualsiasi esposizione e attecchiscono facilmente: al momento della piantumazione, quindi, non richiedono alcun tipo di concimazione. Per realizzare la siepe occorre piantare i giovani arbusti all'inizio della primavera o all'inizio dell'autunno, collocandoli ad una distanza di almeno un metro gli uni dagli altri: questo accorgimento ha lo scopo di favorire lo sviluppo delle piante evitando disagi in fase di crescita. Una potatura accurata e regolare favorisce il rinfoltimento delle chiome e mantiene la siepe al livello desiderato, evitando una crescita eccessiva nella parte superiore. E' molto importante assicurare un buon drenaggio alle radici, poiché le conifere non tollerano i terreni troppo pesanti e umidi. L'innaffiatura deve essere abbondante solo nel primo anno dopo la messa a dimora: in questa sua prima fase di vita, la siepe deve essere irrigata ogni due o tre giorni. Successivamente, la siepe potrà provvedere autonomamente al proprio fabbisogno idrico.
I pini da siepe sono piante molto resistenti: alcune specie, in particolare, sono raramente attaccabili da parassiti e malattie. Tuttavia, un terreno eccessivamente umido può favorire la proliferazione di agenti patogeni fungini e causare infezioni di vario tipo come il "marciume basale". Il fungo responsabile di questa patologia attacca le radici provocando un progressivo deperimento della pianta: la sua azione, agevolata da irrigazioni troppo abbondanti e frequenti, si manifesta con un graduale disseccamento del fogliame. Il "cancro del cipresso", invece, è provocato da un fungo che attacca la corteccia e i rami e interessa soprattutto le siepi composte da cipressi di leyland. In questi casi, l'unica vera difesa è rappresentata dalla prevenzione: è necessario quindi disinfettare tutti gli strumenti di lavoro ed evitare di innaffiare eccessivamente il terreno. Le sezioni infette devono essere eliminate con un'accurata potatura e poi disinfettate. Le infestazioni da acari, afidi e cocciniglia possono essere contrastate con prodotti chimici facilmente reperibili in commercio.
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