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Il ligustro è un arbusto sempreverde, talvolta deciduo, originario dell’Asia e precisamente del Giappone. Appartenente alla famiglia delle Oleaceae, l’arbusto presenta diverse varietà che possono raggiungere altezze comprese tra i due e i quattro metri. In Europa cresce una specie spontanea chiamata Lugustrum vulgare, mentre viene naturalizzata come europea anche la varietà Lugustrum lucidum. Le varietà non spontanee di ligustro sono le seguenti: Ligustrum delavayanum, Ligustrum ibota, Ligustrum japonicum, Ligustrum. Obtusifoliumm, Ligustrum ovalifolium e Ligustrum sinense. Per le siepi si usano le varietà vulgare, ovalifolium, japonicum e sinense, mentre le altre si adattano a coltivazioni singole in vaso o a pieno campo per creare cespugli o alberelli. In genere, tutte le varietà di ligustro presentano foglie lanceolate verde lucido, fiori piccoli bianchi, profumati e riuniti in una pannocchia o in gruppi terminali. Il ligustro produce delle bacche tossiche e velenose usate anche come coloranti. Molto adatti alla creazione di siepi sciolte sono il ligustro a foglie ovali (Ligustrum ovalifolium) e il ligustro giapponese (Ligustrum japonicum). Per ottenere una particolare resa estetica, si può usare anche il ligustro a foglie lucide, ovvero la varietà spontanea europea botanicamente chiamata Lugustrum lucidum. Il ligustro a foglie ovali, ma anche quello giapponese, si comportano come sempreverdi, cioè mantengono il fogliame anche durante la stagione fredda. Altre varietà, invece, con il freddo, tendono a comportarsi come specie a foglia caduca, cioè cadente durante l’inverno. A volte, anche le varietà conosciute come sempreverdi possono manifestare il fenomeno della caduta delle foglie durante l’inverno, questo problema può essere superato riservando alla siepe le massime attenzioni durante il periodo estivo.
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Una siepe di ligustro si può creare a pieno campo o in vaso, dipende dalla varietà. Il ligustro a foglie ovali, ad esempio, si pianta a pieno campo, in modo da farlo sviluppare molto e da renderlo resistente alle temperature più fredde. In genere, il ligustro si può coltivare sia in vaso che a pieno campo. La prima soluzione è indicata per siepi piccole o per coltivazioni singole e ad alberello. In vaso, infatti, il ligustro tende a crescere poco. Con questo metodo di coltivazione si risparmiano le potature, ma non si ottiene una siepe in grado di resistere ai rigori invernali. A pieno campo, invece, il ligustro resiste di più e si comporta come una sempreverde, cioè non perde le foglie in autunno. Una specie sempreverde, infatti, è ideale per avere una siepe coprente anche durante i mesi in cui non ci sono fiori e frutti. Per ottenere una siepe spessa almeno un metro, gli esemplari di ligustro si mettono su due file distanti almeno 40 centimetri l’una dall’altra. La pianta va messa a dimora direttamente sul terreno, preferibilmente umido. Dopo aver inserito la radice nuda, si effettua una leggera pressione con i piedi, in modo da ricoprire interamente le radici.
L’impianto del ligustro da siepe si può effettuare durante la stagione primaverile, anche se non esistono limiti ad altre stagioni: l’importante è che il terreno sia umido( più semplice da lavorare) e non arido o fangoso. Dopo l’impianto, preferibilmente a primavera, va eseguita una pacciamatura della zona radicale, in modo da proteggere la pianta dal freddo. Il ligustro predilige esposizioni soleggiate, ma anche a mezz’ombra; quello a foglia ovale ha bisogno di almeno due ore di sole al giorno durante l’estate. Il terriccio per la pianta deve essere soffice, fertile e ben drenato, possibilmente arricchito da sostanza organica, sabbia e torba. Il ligustro va innaffiato con regolarità e abbondantemente in estate; tra un irrigazione e l’altra bisogna però far asciugare completamente il terreno. Prima della ripresa vegetativa, il ligustro va concimato con stallatico maturo o con concime a lenta cessione. Nel primo caso, si dovrà intervenire anche a primavera con un fertilizzante liquido, mentre nel secondo, la concimazione garantirà una nutrizione completa per almeno quattro mesi. Il ligustro va potato anche tre volte l’anno per contenerne la crescita. Le potature vanno effettuate con cesoie a lama, ben affilate e disinfettate.
Il Ligustro, quale specie sempreverde, oltre che essere utilizzato per le siepi è molto apprezzato anche per costituire dei bellissimi bonsai grazie alla sua chioma molto fitta e alle foglie piccole e tondeggianti. L’habitat naturale per il bonsai ligustro è un clima particolarmente caldo. Nel sud della Cina, questa tipologia di bonsai cresce infatti in maniera spontanea grazie alle particolari condizioni climatiche. Nelle regioni in cui il clima è al contrario più fresco, è necessario coltivarlo in appartamento. Per chi ama i bonsai, questa particolare tipologia di piante dalle dimensioni ridotte, il ligustro potrebbe essere la soluzione ideale per avere nella propria casa una piccola opera d’arte in miniatura.
La pianta di ligustro se fosse libera di crescere in natura sarebbe un arbusto di altezza variabile fra i 2 ed i 4 metri. Quasi sempre nel verde ornamentale viene potato e ridotto di dimensioni, per far si che svolga in maniera ottimale la sua funzione decorativa.
Come già detto in precedenza è una pianta da utilizzare come siepe o comunque ideale per delimitare proprietà e spazi e perfetta per creare un effetto privacy e allontanare sguardi indiscreti dalla propria casa. Di conseguenza la potatura del ligustro è un'operazione fondamentale nella coltivazione di questa pianta, per riuscire a mantenere la pianta in ordine e assecondare le costruzioni vicine ad essa senza invadere gli spazi.Nel ligustro va effettuato annualmente un intervento di pulizia a fine inverno, volto a pulire la chioma da eventuali rametti secchi e morti che andranno rimossi. Oltre alla potatura di pulizia sono poi previsti uno o due interventi di potatura di forma, realizzati con lo scopo di mantenere in ordine la forma della pianta. Se il primo intervento viene effettuato ad inizio primavera sarà necessario un secondo intervento a settembre, mentre posticipando il primo taglio della siepe si può limitare la manutenzione ad un solo intervento. Il risultato non sarà ovviamente lo stesso, poichè i due tagli danno un effetto più ordinato alla pianta, ma richiedono più tempo e risorse e quindi bisogna valutare personalmente se il tempo speso per realizzare i due tagli valga il risultato o no.
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