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Come detto al paragrafo precedente, la siepe è una barriera vegetale costituita essenzialmente da specie arbustive o arboree. Le piante sono accostate l’una accanto all’altra per formare un vero e proprio muro vegetale a volte impenetrabile persino agli uomini e agli animali. La creazione della siepe presuppone la scelta di piante che si sviluppino verso l’alto e in senso laterale, in modo da chiudere gli eventuali spazi adiacenti tra una pianta e l’altra. La siepe può crescere anche nella parte basale in modo da formare una vera e propria “muraglia” verde ed uniforme. La principale caratteristica della siepe è proprio quella di svilupparsi in tre direzioni: verso l’altro, ai lati e verso il basso. Con le giuste cure e manutenzioni, la stessa si manterrà sempre sana e uniforme, creando una vera e propria barriera naturale in grado di circoscrivere perfettamente i confini del giardino. In questo spazio verde la siepe può avere una funzione sia protettiva che estetica. La barriera vegetale, infatti, è in grado di sbarrare l’accesso a cose, animali e persone, mentre le tipologie di piante usate possono conferire alla stessa anche un valore estetico ed ornamentale.
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La siepe può essere formata da diverse specie vegetali, purché si tratti di piante che abbiano una capacità di crescita tridimensionale. Gli alberi sono le specie più usate per le siepi, sia private che pubbliche. In giardino, però, si può spaziare con molte altre soluzioni vegetali, come piante sempreverdi, a fiore o con foglie caduche. La scelta deve puntare comunque a specie in grado di resistere alle condizioni climatiche presenti in giardino. Se si preferisce una siepe uniforme e resistente per tutto l’anno, conviene puntare sulle piante sempreverdi, poiché le specie a foglia caduca tendono a divenire spoglie dall’autunno all’inverno. Per una siepe di tipo ornamentale si possono scegliere specie fiorite da abbinare a piante sempreverdi, in modo da creare un muro vegetale colorato durante la stagione primaverile o estiva. La scelta delle piante da siepe dipende anche dal tipo di struttura che si vuole creare. Gli alberi servono, infatti, per le siepi alte, mentre per le siepi basse si può puntare su piante che non superano il metro di altezza. La siepe si può realizzare a pieno campo ed anche in vaso. La scelta del metodo di coltivazione condiziona anche il tipo di pianta da usare. Le siepi in vaso necessitano di specie capaci di svilupparsi anche in contenitori ristretti. La combinazione delle varie piante permetterà di dare alla siepe tutti gli effetti estetici desiderati: come il profumo e i giochi di colore, da realizzare con le specie fiorite o con piante dal fogliame lucido e dai colori che vanno dal verde al rosso.
La siepe è una barriera naturale fatta di piante e come tale necessita di adeguare cure e attenzioni. Queste possono essere più o meno intense in base alle specie oggetto della siepe. Chi non ama le cure eccessive può puntare su specie rustiche o selvatiche che crescono facilmente e che sopportano anche lunghi periodi di caldo e siccità. Con piante più delicate e per una maggiore resa ornamentale, bisognerà invece seguire tutte le cure e le pratiche colturali tipiche del giardinaggio, ovvero irrigazione, concime e potatura. Quest’ultima è forse la cura più importante per una siepe, perché permette di intervenire sullo sviluppo della chioma correggendone le eventuali disomogeneità. La siepe viene potata con tecniche che variano in base alla specie scelta e alle condizioni climatiche della zona in cui viene coltivata. Il tratto comune della potatura di una siepe è il taglio, tecnica che serve ad accorciare i rami che sporgono troppo verso l’alto o verso le zone laterali. Le potature eccessive possono anche danneggiare la siepe, facendola apparire spoglia o troppo gonfia nella parta basale. In tal caso, per uniformare l’intera struttura, si potrà ricorrere alla cippatura, cioè a una eliminazione dei fusti della parte basale. La cippatura, da effettuare solo periodicamente e su alberi che sono in grado di sopportare tale intervento, favorirà l’emissione di nuovi getti e lo sviluppo di una chioma regolare e più semplice da potare. La cippatura non va praticata su specie troppo delicate, perché queste ultime, dopo l’intervento, tendono ad ammalarsi e a morire.
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