Lauro pianta

La pianta di lauro: storia e origini

Lauro deriva dal latino "laurus", che a sua volta era la traduzione greca della parola "dafne", usata dagli antichi Greci per indicare la pianta di lauro. Ovidio racconta che nella la mitologia greca, Apollo, dio della bellezza e del sole, si era invaghito perdutamente della ninfa Dafne, la quale, per sfuggirgli, chiese aiuto al padre Peneo. Questi, per salvarla, la trasformò in un lauro. Da allora Apollo ne fece la sua pianta per eccellenza, consacrandola ai trionfi, ai canti e ai poemi. La Pizia di Delfi, sacerdotessa di Apollo, prima di pronunciare i suoi oracoli masticava delle foglie di lauro. Gli antichi romani cingevano la testa dei generali vincitori e dei poeti con un serto di lauro. Nel Medioevo, coloro che superavano gli esami ricevevano una corona di lauro e la parola "laureato" deriva proprio da questa usanza, che continua anche ai giorni nostri. La pianta di lauro è originaria dell'Asia Minore e si è diffusa in tutto il Mediterraneo.
Apollo e Dafne

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Lauro o alloro?

Fiori di lauro Il lauro, dal latino laurus, è una pianta sempreverde e appartiene alla famiglia delle lauracee. Ne esistono tre specie: il laurus nobilis, il laurus azorica e il laurus porrecta roxb. Il più diffuso ed utilizzato è il laurus nobilis, che a sua volta si divide in due varietà: laurusu nobilis "aurea" e laurus nobilis "angustifolia". La pianta di lauro di varietà "aurea" è chiamata così per il colore delle foglie, che tendono al giallo; la varietà "angustifolia" è però la più coltivata. Mediamente misura da 2 a 6 metri ma può raggiungere anche un’altezza di 15 metri. Le foglie sono lanceolate e se sfregate emanano un profumo molto aromatico. I fiori sono biancastri, compaiono fra marzo e aprile, a gruppi di 4 o 5 a forma di piccoli ombrelli. Il lauro è una pianta dioica perciò i fiori maschi e quelli femmina sono su due piedi separati. I frutti, viola scuro, quasi neri, sono piccole drupe ovoidali, ossia bacche carnose con un solo seme osseo. Circa l'etimologia della parola, si usa indifferentemente il termine lauro o alloro e quest'ultima è la forma volgare del nome latino.

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Lauro: proprietà erboristiche e culinarie

lauroLe foglie della pianta di lauro hanno svariati utilizzi. In campo erboristico sono usate in infusione per lenire i crampi addominali. Tritate e ridotte in polvere, servono invece per combattere le forti emicranie. Poiché contengono concentrazioni di benzaldeide, piperidina e geraniolo, sono un ottimo repellente per gli insetti: in paesi caldi come la Tunisia e il Marocco, le foglie fresche vengono strofinate sul dorso dei cavalli per tenere lontane le mosche. In cucina generalmente si usano le foglie essiccate per la preparazione di infusi digestivi, mentre le foglie sia fresche che secche vengono cotte nei sughi. Sono inoltre indispensabili nei bouquet di aromi utilizzati per guarnire le marinature o per dar profumo e insaporire il brodo, il pesce, i legumi, le patate e gli arrosti. Per dar sapore a carne e pesce alcuni cuochi utilizzano anche le sue bacche. Poiché il lauro ha un aroma molto persistente, è meglio non abbondare con l'uso delle foglie: generalmente ne basta una per insaporire una pietanza di diversi coperti.


Lauro pianta: Pianta di lauro: come coltivarla

pianta di lauro In un giardino o in un orto la pianta di lauro non dovrebbe mai mancare: è un’ottima aromatica ed è fra le piante da giardino di facile coltivazione. Il lauro è anche molto utilizzato dagli amanti dell’arte topiaria perché le sue siepi ben si prestano a dar vita a bellissime sculture vegetali o a creare delle strutture divisorie fra un’area ed un’altra del giardino. E’ una pianta rustica che si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma per una crescita ed uno sviluppo ottimale è consigliabile che il terriccio sia di medio impasto e drenante. Essendo una pianta mediterranea non ha particolari esigenze idriche: se messa direttamente nella terra, una volta cresciuta le sarà sufficiente l’acqua piovana; attenzione però alle piante giovani che invece andrebbero bagnate da primavera fino alla fine dell’estate se il suolo diventa particolarmente arido. Può anche essere coltivata sul terrazzo, in un vaso posto preferibilmente in un luogo a mezz'ombra. Le foglie per usi medicinali e alimentari possono essere raccolte tutto l’anno, mentre le bacche si raccolgono in autunno inoltrato. Vanno messe ad essiccare in un luogo fresco e asciutto.


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