la lonicera - Lonicera japonica

Le generalità

Al genere lonicera appartengono circa duecento specie originarie dell'Asia , America settentrionale e dell'Europa . Di cui una decina di esse sono indigene dell'Italia . La lonicera è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle coprifoliaceae . Una di queste è il famoso coprifoglio comune . Prima della classificazione effettuata da Linneo era chiamato Caprifolium usata non di rado anche in tempi moderni .

Il genere Lonicerae è abbastanza polimorfo . Da ciò ne consegue una straordinaria diversità di specie con una conseguente varietà di caratteristiche .

Le foglie della lonicera sono per lo più caduche , i rami sono formati da foglie disposte a coppia . Le foglie risultano essere di colore verde scuro , lucide e cerate . Le foglie dei rami sterili , quelli che non producono il fiore sono picciolate metre quelle dei rami fertili sono abbastanza variegate . Infatti le foglie inferiori risultano abbastanza ristrette in un piccolo picciolo , le foglie intermedie tendono ad essere sessili e semi saldate tra di loro , infine quelle terminali sono appaiate ed unite alla base quasi a formare un'unica grande foglia .

Le altre specie sono , invece , sempreverdi e cespugliose . Lo sviluppo di queste piante è particolarmente lento riuscendo al massimo a raggiungere i novanta centimetri d'altezza .

Il periodo della fioritura avviene tra la fine della primavera e all'inizio dell'estate , quindi tra il mese di maggio e quello di giugno . I fiori di questa pianta sono per la maggiorparte di color crema.

La corolla è gamopetala e zigomorfa emana un profumo molto intenso ., il tubo assume u na forma campanulata di una lunghezza massima di quattro centimetri . La fauce è composta da due lobbra una superiore divisa in quattro lobi che si ripiegano su sè stessi alla fine della fioritura , quella inferiore è continua e risulta ripiegata all'indietro .

L'androceo , invece , è composto da cinque stami , una sua caratteristica peculiare sono i filamenti , immessi dentro al tubo della corolla , risultano essere particolarmente lunghi superando di circa dieci millimetri la stessa fauce della corolla con i filamenti degli stami che posseggono nella loro parte terminale delle antere di colore giallo .

Il gineceo , invece , ha uno stilo lungo e glabro . L'ovario è inferiore e formato da tre carpelli .

Il loro portamento è naturalmente variabile , esso varia a seconda del tipo della pianta . Infatti le lonicere arbustose hanno un portamento semiprostrato con una forma tendenzialmente allargata . Quelle rampicanti , invece , hanno portamento lianoso . Sebbene abbiano un fusto legnoso non riescono a mantenersi sullo stesso .

lonicera japonica

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L'annaffiatura

La lonicera è una pianta che non pretende una grandissima quantità d'acqua . Per la maggiorparte dei casi la pioggia basta completamente alla sua sussistenza riuscendo a sopportare periodi siccitosi anche abbastanza lunghi . Discorso diverso è rappresentato dalle piante appena messe a dimora che necessitano di una quantità d'acqua maggiore durante la prima estate . In ogni caso bisogna fare attenzione a non esagerare con le annaffiature in modo tale da non fare sorgere pericolosi ristagni d'acqua .

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L'esposizione

La lonicera deve essere posta a dimora in un ambiente particolarmente soleggiato anche se comunque può vivere , con meno fortuna , in luoghi semiombreggiati . Il caldo giova molto alla sua crescita e quindi è di gran lunga preferito . Non ama moltissimo il freddo ma comunque non lo disdegna , fatto salvo per temperature inferiori ai cinque gradi sottozero . Un'altra caratteristica decisamente importante è la sua resistenza alla salsedine ed all'inquinamento che fanno di questa pianta estremamente indicata per crescita nelle città e nei paesi di sulla costa .


la moltiplicazione

La moltiplicazione può essere effettuata o per semina o tramite talea . Nel caso in cui si dovesse optare per la talea bisognerà prelevare in estate circa una dozzina di centimetri dal fusto . Bisognerà porle negli appositi contenitori pieni di torba e sabbia in modo tale da farle radicare . A primavera sarà necessario trapiantare le piantine i contenitori singoli e pi piccoli . Finalmente con l'arrivo dell'autunno sarà possibile metterle a dimora definitivamente .

Se si decide di usare i semi bisognerà interrarli in dei grandi contenitori con della composta da semina durante il periodo autunnale . Una volta che il processo di radicazione è completato bisognerà trasferirle in singoli vasi più piccoli . La messa a dimora deve avvenire nell'autunno seguente .


La concimazione

Sul finire dell'inverno sarà opportuno interrare alla base dell'arbusto abbondante concime organico . In alternativa si potràoptare per del concime granulare ad assorbimento lento . Una sedonda volta potrà essere effettuato verso la fine dell'estate per . Bisognerà , tre volte l'anno , intervenire con del concime specifico per piante acidofile .


la lonicera: Malattie e parassiti

La lonicera è particolarmente soggetta ad alcuni attacchi da parte di funghi e parassiti .

Le specie fungine più dannose sono l'oidio , o mal bianco , ed il mal piombo . Bisogna agire tempestivamente con dei fungicidi sistemici in modo tale da non far progradire la malattia .

Tra i parassiti vanno ricordati gli afidi che distruggono foglie e fiori . Contro gli afidi si deve usare un antiparassitario specifico . Tutte gli interventi devono essere effettuati lontani dalla fioritura .


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