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Il cotoneaster è una pianta particolarmente semplice da coltivare, adatta quindi anche al più inesperto dei giardinieri. Si tratta infatti di una pianta rustica, in grado di resistere a temperature inferiori a 0°C, così come pure agli sbalzi termici. Nonostante riesca a vivere anche in condizioni di mezz'ombra, è con l'esposizione diretta ai raggi solari che si raggiunge il potenziale massimo nella sua crescita e fruttificazione. Per quanto riguarda l'annaffiatura, questa può essere evitata durante il periodo invernale, in quanto la pianta si accontenta anche solo delle acque piovane; diventa invece necessaria durante la stagione estiva, rendendosi fondamentale la costante umidificazione del terreno. Si raccomanda di far asciugare il terreno tra un'innaffiatura e la successiva, per evitare ristagni idrici, significativamente dannosi per la pianta.
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Il cotoneaster risulta una pianta facile da coltivare, soprattutto in ragione del fatto che non è per nulla esigente in fatto di terreno di coltura. Nonostante si adatti perfettamente ad ogni tipo di terreno, un substrato ottimale è quello di tipo argilloso e ben drenato, facilmente che si può ottenere mescolando torba, terriccio e sabbia di fiume. Inoltre, si consiglia di unire all'acqua dell'innaffiatura un concime liquido di tipo organico, che sia soprattutto ricco di potassio e fosforo, macroelementi fondamentali per permettere crescita e sviluppo ottimali della pianta, oltre che una buona resa nella fruttificazione. La potatura nel cotoneaster caduco va effettuata alla fine dell'inverno, mentre nel cotoneaster sempreverde all'inizio della primavera, ma in entrambi i casi va eseguito un accorciamento dei rami secchi.
Il cotoneaster si può moltiplicare per talea o per semi. Nel primo caso si agirà per talee legnose con piante sempreverdi, utilizzando dei rametti di circa 10 cm di lunghezza, mentre si agirà per talee semi legnose con piante caduche. Nel secondo caso, qualora si decidesse di riprodurre il cotoneaster per semi, questa operazione dovrà cominciare alla fine dell'autunno, in concomitanza con la raccolta delle bacche. Queste andranno aperte e private dei semi, di cui si potrà saggiare la germinabilità immergendoli in acqua ed eliminando quelli che galleggiano. I restanti semi andranno prima disposti in vasetti, in cui avremo precedentemente posto il substrato sopra descritto, e poi esposti all'aperto. Con la stagione primaverile le piantine germoglieranno e avranno bisogno di annaffiatura costante.
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