Omophalotus olearius

Omophalotus olearius

E’ facilmente confondibile con funghi eduli e se ingerito in grandi quantità può anche provocare la morte. Stiamo parlando dell’ omophalotus olearius, specie abbondantemente presente nei nostri boschi e nelle foreste. Il nome latino di questo fungo deriva dal suo habitat, l’omophalotus olearius cresce infatti anche tra le ceppaie di alberi di olivo.
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Caratteristiche

Il fungo dell’ulivo od omophalotus olearius si presenta con un grande cappello lievemente depresso al centro e con lamelle fitte e decorrenti sul gambo. Il suo colore va dal giallo zafferano all’arancio. Le lamelle di questo fungo possono anche sembrare fluorescenti di notte. La cuticola infatti è molto lucida. Il cappello ha un diametro che va da cinque a dodici centimetri; il gambo, invece, alto da quattro a quattordici centimetri, ha un diametro di circa un centimetro è mezzo, è sinuoso, slanciato e attenuato alla base, con un colore che va dal giallo al rosso bruno. Le spore dell’omophalotus olearius sono color crema, massive, lisce e amiloidi.

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    Habitat, carne e sapore

    Il fungo dell’ulivo cresce nelle foreste, nei boschi di latifoglie e alla base delle ceppaie. La sua maturazione avviene dall’estate all’autunno. La carne del fungo è elastica, fibrosa e di colore giallo; il sapore è impercettibile e qualche volta sgradevole; anche l’odore presenta le stesse caratteristiche. Naturalmente, questo fungo, essendo non commestibile, anzi, velenoso, non va assaggiato ma immediatamente riconosciuto per le sue caratteristiche esterne.


    Commestibilità e somiglianze

    Come già detto ai precedenti paragrafi, l’omophalotus olearius non appartiene alla categoria dei funghi commestibili, ma a quella dei funghi velenosi. Questo fungo non va assolutamente mangiato, né da crudo e nemmeno da cotto. Se ingerito in grandi quantità, il fungo è in grado di provocare la morte. I sintomi, spesso gastrointestinali, si manifestano entro tre, quattro ore dall’ingestione. Si tratta di vomito, dolori addominali e diarrea. Le intossicazioni ( anche mortali) da fungo dell’olivo sono più spesso caratterizzate da violenti attacchi di vomito. L’omophalotus olearius può essere facilmente confuso con il gallinaccio (cantharellus cibarius), il chiodino ( armillaria tabescens) e alcuni funghi porcini. I non esperti, in particolare, possono scambiare facilmente questa varietà velenosa per una commestibile. Il gallinaccio, ad esempio, cresce a terra e non presenta lamelle decorrenti, ma creste. I raccoglitori esperti conoscono queste sottigliezze. Chi non ha esperienza dovrebbe invece evitare di raccogliere funghi in assenza di esperti.




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