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Le orchidee vivono in paesi tropicali caldi e umidi, avrebbero bisogno di una percentuale di umidità intorno al 60%. Difficile da avere nelle case. Per creare un microclima adatto si consiglia di tenerle vicino ad altre piante il che contribuisce a mantenere la zona più umida. Inoltre si può mettere dell' argilla espansa nel sottovaso tenendoci sempre un po' d'acqua che evaporando creerà umidità. Al mattino è bene vaporizzare le foglie con un nebulizzatore. Le annaffiature devono avvenire per immersione: 20/30 minuti lasciandole poi sgocciolare con cura. Di solito una volta a settimana se si tratta di orchidee epifite, due volte le altre. Naturalmente la frequenza delle innaffiature dipende dalla temperatura, è bene controllare quando il terreno appare asciutto e il vaso leggero. La qualità dell'acqua è importante non deve essere né troppo dura (ricca di calcio) né troppo dolce (povera di calcio). Nel primo caso si può notare un deposito biancastro sulle foglie, nel secondo ci può essere un ingiallimento alla loro estremità. Potendo controllare il Ph dell'acqua è meglio un'acqua leggermente acida, con Ph intorno al 6/6,5.
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Il rinvaso delle orchidee se necessario, va effettuato dopo la fioritura. Va fatto solo quando il materiale di riempimento chiamato substrato è deteriorato, marcio o infestato da muffe o parassiti; oppure se il vaso è diventato visibilmente troppo piccolo per contenere le radici. È un'operazione da fare con cautela, cercando di non danneggiare le radici. È necessario immergere il vaso in acqua in modo che l'apparato radicale sia bagnato e si possa sfilare con facilità, poi verrà ripulito eliminando le parti morte tagliandole di netto con cesoie. Se possibile in questa occasione si può dividere la pianta. Per rinvasarla si metterà un cm di substrato grossolano in fondo al vaso, si posizionerà la pianta riempiendo con cura tutti gli spazi vuoti tra le radici. Il materiale per il riempimento o substrato può essere composto da miscugli di corteccia di sughero o di abete, carbone di legna, argilla espansa, radici di felce o Osmunda, pietra pomice. Sono tutto elementi che non si inzuppano e che si asciugano facilmente.
Il materiale in cui sono interrate è come abbiamo visto un materiale inerte, privo di sostanze nutritive. Le quali vengono fornite alle orchidee mediante la concimazione che se importante per altre piante, per queste diventa fondamentale. Ci sono due tipi fondamentali di concimi, quelli più usati, che si somministrano diluendoli in acqua e quelli fogliari che si nebulizzano sulle foglie. Contengono varie sostanze, ma le essenziali sono tre: azoto, fosforo, potassio. Le quantità di questi tre elementi variano a seconda del periodo in cui si trova la pianta. Durante la fioritura si deve dare più fosforo. Durante il periodo di riposo la pianta necessita di più azoto. Nei periodi intermedi i tre elementi vanno equamente miscelati. La concimazione deve essere più frequente in estate, almeno ogni 15 giorni, e meno in inverno. Ogni due mesi va somministrato anche nitrato di calcio. In commercio si trovano concimi giá miscelati, da scegliere per ogni periodo.
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