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L’Orchidea è una pianta originaria delle zone a clima tropicale e sub-tropicale dell’America e dell’Asia; ciò vuol dire che il suo percorso evolutivo l’ha portata ad adattarsi al massimo a condizioni tipicamente umide e calde, anche luminose. In poche parole è questo l’ambiente preferito dell’Orchidea, anche di quella che in questo preciso momento è sul balcone o davanti alla finestra di uno dei nostri lettori. Ricreare però la situazione ideale non è semplice, anche perché bisogna ricorrere a degli artifici per superare le evidenti differenze che intercorrono tra il clima ideale ed il nostro clima; soprattutto c’è da considerare che molto spesso teniamo le Orchidee in interni, e quindi abbiamo particolari umidità dovute a riscaldamenti e raffreddamenti oppure a cucine e stanze tipo il bagno.
La componente luminosa dell’ambiente è un qualcosa di fondamentale per l’Orchidea ma anche per tutte le altre piante, in quanto noi tutti sappiamo che è proprio con l’energia che la pianta assorbe dalla luce solare attraverso le foglie che essa riesce a compiere la fotosintesi clorofilliana (che le dona le sostanze nutritive e che invece libera ossigeno per noi esseri umani). Ovviamente date le più di venticinquemila specie, distribuite in circa seicentocinquanta generi, in cui le Orchidee esistono ci saranno delle differenze a volte anche marcate nel tipo di esposizione solare che le piante amano. Possiamo però dire che le differenze maggiori sono da ritrovare soprattutto nella resistenza all’esposizione della luce solare diretta, e non tanto alla quantità che è necessaria alla sopravvivenza; per esempio alcune specie originarie delle Americhe riescono a trascorrere più ore al giorno ad una luce diretta del sole senza seccarsi o ingiallire rispetto ad altre originarie dei territori asiatici. Comunque, misurando l’illuminamento in Lux (simbolo “lx”, unità di misura del Sistema Internazionale che vede 1 Lux uguale ad 1 Lumen su 1 metro quadrato) come da dovere scientifico, possiamo dire che l’orchidea ama una luce compresa tra i 10000 ed i 15000 lx. In effetti non è tantissimo se consideriamo che la luce solare diretta arriva anche a 100000 lx, ma si deve sempre ricordare che l’orchidea ama la penombra e la luce schermata.
Come facciamo a sapere qual è la luce perfetta per la nostra Orchidea in casa? Un trucchetto semplice quanto efficace è quello di fotografare il luogo, l’angolo in cui pensiamo di posizionare la nostre Orchidea con una normale macchinetta fotografica digitale, senza flash (è importante!), se la fotografia sarà abbastanza nitida allora il luogo andrà bene, ma se sarà poco visibile allora il luogo sarà troppo scuro. Sono da preferirsi le esposizioni ad est ed a sud-est, evitando però di dimenticare una tenda trasparente e traspirante da porre tra la finestra e la nostra orchidea quando il sole arriva a toccare la pianta direttamente con i suoi raggi.
La ventilazione è una componente fondamentale per una corretta cura della nostra Orchidea. Essa è una pianta che ha sì origini tropicali e quindi umide e stagnanti, ma clamorosamente ama quei ricambi di aria che le garantiscono un’umidità mai oppressiva e quindi salutare. Questo aspetto è importante in particolare dopo le irrigazioni, quando dobbiamo garantire alla pianta delle giuste correnti di aria fresca e nuova che permettano al vaso ed alle radici di asciugarsi e di non stagnare con ristagni tipicamente nocivi per la maggior parte delle piante. Per questa cosa è meglio evitare di posizionare le nostre orchidee vicino a termosifoni ed è altresì giusto porre il vaso con la pianta in un grande sottovaso, così da essere traspirante e rapido nell’asciugarsi.
Le origini già menzionate dell’orchidea danno chiarissime indicazioni su quale sia l’intervallo di temperatura che la pianta ritiene ottimale per vivere; in pratica l’Orchidea ha bisogno di un ambiente sempre abbastanza caldo e soprattutto privo di improvvisi sbalzi verso il basso. Le differenze che si hanno tra le varie specie sono minime, ed in generale la temperatura massima sopportabile di giorno è di 30 gradi centigradi o poco meno, mentre la temperatura minima sopportabile di notte è di 10 gradi centigradi o poco più. Cosa da ricordare: nei cambi di luogo che prevedano cambi di temperatura, concedere un periodo di adattamento graduale alla pianta.
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