Orchidee phalaenopsis

Orchidee phalaenopsis

L’Orchidea phalaenopsis è classificata e ricordata dagli esperti del settore come il genere di orchidea più conosciuto e diffuso nel mondo; non sappiamo perché ciò possa essere possibile, cioè quali sono le cause, ma come tutto quel che riguarda i gusti e l’estetica si tratta molto spesso di questioni squisitamente personali ed ancora di più di questioni legate a mode ed improvvise comuni diffusioni. Sta di fatto però che questa specie originaria dell’Indonesia, delle Indie orientali, Australia e isole Filippine, riesce a farsi ricordare per l’aspetto a dir poco classico: foglie lunghe ed eleganti ma anche forti alla base, di un colore verde intenso e brillante, stelo fiorale unico ed eretto che porta un fiore (raramente più di uno ma può accadere) dai petali molto simili tra loro e con sepali leggermente più piccoli dei petali stessi. La phalaenopsis viene classificata come epifita in quasi tutte le sue specie (alcune infatti sono litofite), e per sopravvivere necessita comunque di un trattamento di concimazione ma soprattutto di una particolare cura per le foglie, che vista l’assenza di pseudo bulbi sono l’unica riserva di acqua e sostanze nutritive di cui la pianta può disporre.
insieme di orchidee.

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Ambiente ed esposizione

orchidea rosa e bianca. Una caratteristica distintiva dell’ambiente ideale per l’orchidea phalaenopsis è sicuramente la temperatura mediamente elevata (chiaramente rispetto alla maggior parte delle altre orchidee); ciò è probabilmente dovuto ai luoghi di origine già citati, ma sta di fatto che vivono benissimo con temperature diurne intorno ai 25 gradi centigradi e notturne intorno ai 17 gradi. Ma non solo, per brevi periodi reggono anche i 35 gradi centigradi, anche se ciò deve essere accompagnato a umidità e ventilazione consistenti. Per quanto riguarda la luce e quindi l’esposizione, la phalaenopsis è tra le orchidee che vogliono meno luce in assoluto; il suo posto ideale è disposto fronte al sole ma con una tenda mediamente pesante a filtrarne la luce. Si sa comunque che se la phalaenopsis non fiorisce è perché le manca la luce, e quindi vuol dire che abbiamo esagerato con la protezione dai raggi solari.

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Terreno

orchidea Sul fronte della scelta del terreno, possiamo dire che la Phalaenopsis è facile da trattare in quanto si adatta molto bene anche dai terreni per orchidee venduti da tutti i buoni fiorai e vivaisti in circolazione; la caratteristica unica da rispettare è l’assenza di ristagni idrici, perciò è bene sempre avere una certa percentuale di sfagno e bark, ed anche di gommapiuma o polistirolo espanso per trattenere un po’ di umidità.


Messa a dimora e rinvaso

La messa a dimora della orchidea phalaenopsis consiste nel riporla, come abbiamo già citato, in un luogo dalle condizioni ambientali e climatiche a lei congeniali; il rinvaso invece è un’operazione che risulta fondamentale in due casi, quello di malattie radicali che possiamo scongiurare solo curando le radici e cambiando la collocazione e quello di una grande crescita della pianta e delle sue radici che hanno quindi colmato tutto il recipiente. In ogni caso è consigliato rinvasare nel periodo di marzo, ovvero quando sta cominciando la ripresa vegetativa e prima della abituale fioritura, in un vaso solo appena più grande e largo del precedente e magari trasparente (in modo da poter controllare stato di salute e crescita delle radici stesse). L’unica accortezza da tenere è il delicato trattamento delle radici, che non vanno danneggiate nel travaso e soprattutto vanno disinfettate con alcool e prodotti contro funghi e parassiti in caso di escoriazioni o altri danneggiamenti.


Radici orchidee

radici dell'orchidea Le radici dell’orchidea phalaenopsis si contraddistinguono per essere tante, molto spesse e tenaci, eventualmente ramificate ed estese; ciò le rende un cattivo cliente in caso di rinvaso, perché si aggrappano con una certa decisione al substrato presente e necessitano quindi di essere ammorbidite e trattate con grande cura per evitare danneggiamenti pericolosi per la pianta stessa.


Riproduzione orchidee

La riproduzione dell’orchidea phalaenopsis può avvenire per divisione della pianta presso i famosi keiki; essi sono quei noduli che vanno a formarsi ad un certo punto dello stelo e che costituiscono in pratica una nuova piantina. Bisogna solo aspettare che crescano e si rinforzino, per poterli staccare dalla pianta madre e ripiantarli separatamente per avere un nuovo esemplare.


Annaffiature

orchidea Le annaffiature dell’orchidea phalaenopsis devono avere una sola caratteristica, ovvero quella di rispettare la cadenza che permetta al substrato di restare sempre leggermente umido. Orientativamente possiamo dire che in estate la phalaenopsis va innaffiata due volte alla settimana, mentre d’inverno una volta soltanto; però questo varia da caso a caso, perché con un vaso piccolo e poco terreno – quindi rapide asciugature – le innaffiature dovranno essere più frequenti. Grazie alla certa carnosità delle sue foglie, la phalaenopsis riesce a sopravvivere a qualche breve periodo di siccità, ma non dobbiamo tirare la corda perché le foglie sono l’unica riserva idrica della pianta e non conviene che esauriscano.


Malattie e parassiti

malattia L’orchidee phalaenopsis è una pianta delicata, molto sensibile e particolarmente esposta alle malattie e all’attacco di parassiti. Per evitare di indebolire la pianta e provocarne addirittura la morte, occorre prestare molta attenzione e valutare quali accorgimenti necessita per mantenerla in buona salute e vigorosa. I maggiori problemi sono dovuti all’attacco delle cocciniglie. Queste causano macchie scure alle foglie e rappresentano un fastidioso problema da risolvere definitivamente. E’ possibile provare a rimuovere questi piccoli parassiti con un batuffolo di cotone imbevuto nell’alcool da passare sulle singole foglie attaccate. Un’altra malattia che attacca le orchidee sono i funghi, causati da condizioni meteorologiche non adatte alla crescita sana della pianta. Per quanto riguarda i problemi non legati a malattie e parassiti troviamo: la caduta delle foglie o dei fiori, la mancata fioritura, l’opacità delle foglie e l’arresto della crescita.



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