Ficus carica

vedi anche: Ficus

Ficus Carica

Il Ficus Carica è un albero che presenta origini tipicamente asiatiche, dal momento che proviene dalla parte occidentale dell'Asia: si tratta di una pianta che è arrivata ormai da un gran numero di secoli all'interno della zona del Mediterraneo.

All'interno della penisola italica, il fico è una pianta che si può trovare sia in forma specializzata che consociata, in particolar modo nelle regioni Puglia, Campania e Calabria.

Il ficus carica è una di quelle piante che appartengono alla famiglia delle Moracee e al genere Ficus: possiamo trovare in natura ben due sub-specie, ovvero il Ficus Carica sativa (fico domestico) e Ficus carica caprificus (caprifico o selvatico).

Il ficus carica è una pianta c he può vantare un'ottima resistenza nei confronti della siccità e si sviluppa molto bene in tutte le regioni della vite, dell'olivo e anche degli agrumi.

Tra le principali caratteristiche del ficus carica che non predilige le basse temperature: in particolar modo, quando scendono sotto lo zero termico (circa -10 gradi centigradi), soffrono in maniera notevole, al punto che l'intera pianta rischia di morire.

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Cartteristiche

Questo albero ha la particolare caratteristica anche di non sopportare i ristagni idrici e di svilupparsi in maniera ottimale all'interno dei terreni freschi, dotati di un'ottima profondità e una buona quantità di sostanza organica.

Il fico domestico si caratterizza, inoltre, per il fatto di sviluppare un apparato radicale particolarmente esteso e superficiale; tra le altre caratteristiche, troviamo indubbiamente anche un tronco particolarmente robusto e una corteccia dalla colorazione tipicamente grigiastra.

Con il denominativo di acheni vengono chiamati i veri frutti che vengono a svilupparsi all'interno di un siconio estremamente carnoso.

Non dobbiamo dimenticare come il frutto può venire a formazione sia attraverso la partenocarpia che sfruttando la fecondazione: in questo secondo caso, tale operazione viene chiamata con il termine di caprificazione.

All'interno del caprifico si possono ritrovare sia dei fiori femminili che dei fiori maschili e, in base al periodo che viene preso in considerazione, c'è la possibilità che vengano a formazione le mamme (che vengono prodotti all'interno della stagione invernale e si caratterizzano per il fatto di prevedere lo sviluppo esclusivamente di fiori femminili abortiti), i profichi (che vengono prodotti nel corso della stagione primaverile, sfruttando dei fiori femminili abortiti e dei fiori maschili che si trovano vicino all'ostiolo) e, infine, i mammoni (che si caratterizzano per il fatto di avere dei fiori femminili sterili e fertili, oltre naturalmente ai fiori maschili).


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Varietà

ficus carica Il fico domestico presenta, tra le sue principali caratteristiche, anche quella di potersi propagare tramite talea (sfruttando dei rami di 2-3 anni), ma anche mediante il pollone radicato.

Il ficus carica è una pianta che ha la particolarità di poter essere innestata in tutti quei casi in cui si ha la necessità o l'intenzione di modificare la varietà.

Le cultivar del caprifico corrispondono solamente ad alcune decine, mentre le varietà che fanno riferimento al ficus carica sono davvero numerose, dal momento che ne possiamo trovare più di cento.

Un gran numero di cultivar di fico domestico sono davvero molto antiche e vengono coltivate all'interno di luoghi tipici, rispetto le tradizionali locali.

Le cultivar di fico domestico si possono certamente differenziare in base a diversi elementi.

Partendo dal numero di fruttificazioni che avvengono nel corso di un anno, abbiamo la possibilità di trovare le cultivar unifere, quelle bifere e, infine, quelle trifere, anche se quest'ultime non sono certamente molto diffuse.

Tra le altre varietà del fico domestico possiamo trovare anche la suscettibilità alla caprificazione: quelle unifere e bifere non caprificabili e quelle bifere intermedie


Tecniche colturali

L'impianto, nella maggior parte dei casi, viene eseguito nella parte finale della stagione invernale, oltre al fatto che prima di esso, si deve effettuare un apporto di sostanza organica e di concimi che comprendono sia fosforo che il potassio.

Il sesto d'impianto si caratterizza per avere dimensioni differenti in base alle caratteristiche del terreno in cui verrà coltivata la pianta, ma anche in relazione alle caratteristiche della pianta stessa e della sua resistenza.

Dopo l'impianto, è necessario sottolineare come la pianta venga capitozzata ad un'altezza pari ad un metro e si deve aspettare che cresca in forma libera, senza applicare alcun tipo di strumentazione.

L'operazione di potatura deve essere eseguita nel corso della stagione invernale e il suo obiettivo è quello di ridurre il più possibile ed eliminare tutti quei rami che sono posizionati in modo errato.

Per quanto riguarda tutte quelle operazioni che vengono generalmente comprese nella dicitura potatura invernale, possiamo certamente sottolineare come ci sia la rimozione di tutti i rami secchi.


Produzione

fico Il periodo di raccolta è compreso nel tratto di tempo che va dalla prima settimana di giugno fino ai primi giorni del mese di agosto per tutte le cultivar che si caratterizzano per la precocità.

Il periodo di raccolta, invece, è incluso dal mese di luglio fino agli ultimi giorni di settembre o i primi di ottobre per quanto riguarda le cultivar più importanti; infine, esistono pure delle varietà di ficus carica che si caratterizzano per essere particolarmente tardive e, in questo caso, il periodo di raccolta è compreso tra il mese di novembre e quello di aprile.

E' importante ricordare come è necessario adoperare la massima dedizione e cura per quanto riguarda la scelta del più adatto periodo in cui effettuare la raccolta, dal momento che ci possono essere anche dei lassi di tempi in cui i frutti si caratterizzano per una scarsa serbevolezza, oppuer per via del blocco di tutte quelle fasi di maturazioni in seguito alla perdita dei siconi.


Raccolta

Un altro dettaglio che va tenuto in grande considerazione nel momento in cui si parla di raccolta dalla pianta di fico è sicuramente quello che riguarda la manipolazione dei siconi, che si caratterizzano per essere particolarmente delicati: ecco spiegato il motivo per cui, nel corso dell'operazione di raccolta, è fondamentale staccare il frutto insieme al peduncolo, facendo particolare attenzione a non rovinare la buccia.

I frutti freschi possono essere conservati in frigo per un periodo compreso tra 10 e 30 giorni, mentre l'essiccazione dei fichi può avere inizio direttamente sull'albero, oppure questa operazione viene svolta in seguito alla raccolta.

Nel momento in cui la pianta di ficus carica si trova in una posizione perfetta per quanto riguarda il soleggiamento, l'essiccazione dei siconi interi si può anche terminare in un periodo compreso tra i 4 e gli otto giorni.

Si può ricorrere all'operazione di essiccazione in stufa per terminare il processo, ma anche per iniziarlo.

Fin dall'antichità i frutti della pianta di fico sono stati impiegati per il consumo fresco e solo negli ultimi tempi il valore nutritivo di questi alimenti è stato portato alla ribalta pubblica e fatto diffondere.

I fichi vengono utilizzati in larga parte come prodotto che si consuma essiccato (magari mischiato con altri pezzettini di frutta secca), mentre i fichi selvatici vengono impiegati, nella maggior parte dei casi, per la produzione di marmellate, ma anche insalate di frutta, fichi caramellati e dolci.


Parassiti e malattie

Il fico è una di quelle piante il cui sviluppo viene condizionato in larga parte dalle avversità del clima: infatti, questa pianta si caratterizza sopratutto per il fatto di temere le basse temperature. Non dobbiamo dimenticare anche come la grandine possa procurare un gran numero di danni, al punto che si può arrivare fino alla distruzione completa della pianta di ficus carica.

Inoltre, per quanto riguarda i parassiti e le malattie che possono attaccare la pianta di fico, dobbiamo sempre ricordare come i principali pericoli derivino dalla possibilità che si verifichi una virosi (mosaico), mentre dobbiamo sottolineare come una minaccia piuttosto consistente sia rappresentata dai marciumi radicali.

Per quanto riguarda gli insetti, invece, dobbiamo sottolineare come quelli che sono in grado di procurare il maggior quantitativo di danni sono le cocciniglie, senza dimenticare la pericolosa quanto temuta mosca della frutta e, infine, una minaccia tangibile e reale è rappresentata anche dalla psilla del fico.

Dobbiamo sottolineare come il fico è una di quelle piante che vengono notevolmente attaccate dai parassiti e bisogna prestare la massima cura, dal momento che c'è la possibilità che possano arrivare a minacciare anche l'integrità complessiva della pianta.


Altri parassiti del Ficus carica

Gli insetti che rappresentano il pericolo maggiore sono rappresentati dalla mosca della frutta: infatti, le larve ad esso accomunate hanno la particolarità di scavare delle gallerie all'interno della polpa dei siconi, condizionandole, visto che poi marciscono più in fretta. Tra gli altri pericoli per la pianta troviamo, senza ombra di dubbio, le cocciniglie, che si caratterizzano per andare ad attaccare, in modo particolare, i rami e il tronco. L'effetto principale dell'attacco delle cocciniglie è, senza ombra di dubbio, quello del deperimento della pianta.

Nel momento in cui la coltivazione della pianta di fico dovesse essere effettuata su alcuni terreni che hanno caratteristiche compatte, spesso c'è la necessità di dover avere a che fare con dei ristagni idrici: ecco, in tutte queste occasioni, il rischio è quello che si possano formare dei ristagni idrici particolarmente pericolosi per la pianta di fico, dal momento che sono in grado di provocare il disseccamento anche di tutta la pianta complessivamente intesa.

Tra gli altri pericoli per la pianta di ficus carica, come dicevamo in precedenza, c'è sicuramente la virosi del mosaico della pianta di fico, che va a depositarsi sulle foglie, ma anche sui rametti e, in numerose occasioni, anche sui frutti, con la conseguenza che si vanno a produrre delle malformazioni e una cascola precoce dei siconi.



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