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La semina va fatta ad una distanza di almeno 25cm tra una piantina e l'altra e più di mezzo metro per la coltivazione su più file. Nelle fasi caratterizzate da un freddo intenso, può essere necessario rincalzare la pianta, ovvero aggiungere terra alla base per proteggere l'apparato radicale. Periodicamente avremo cura di rimuovere le malerbe, con una sarchiatura leggera smuovendo il terreno senza danneggiare le radici della pianta di fave. Frequenti cimature consentono la crescita di una vegetazione più rigogliosa e uniforme, con una produzione migliore, proteggendo peraltro la pianta dagli attacchi degli afidi. Per le esposizioni in luoghi particolarmente caratterizzati da venti intesi è opportuno assicurare le piante ad un supporto, con una rete o, semplicemente, creando una sorta di filare con due paletti e del filo a più altezze parallele.
La semina delle fave può essere effettuata anche in un terreno non particolarmente ricco. Come le altre specie di leguminose anche la pianta di fava fissa l'azoto nel terreno in modo autonomo durante lo sviluppo. È un ottimo fertilizzante naturale ed è pertanto adatta per iniziare le rotazioni con altri ortaggi, compresi i più esigenti in termini di sostanze nutrienti. Se proprio il nostro appezzamento d'orto è arido e poco fertile, possiamo aiutare la terra vangando preventivamente e distribuendo del letame maturo. Una volta rastrellato e mischiato il tutto, all'occorrenza aggiungendo del compost biologico ben decomposto, aspettiamo il periodo giusto per la semina delle fave, quando la terra avrà assorbito le sostanze fertilizzanti. Successivamente lasceremo che la pianta si sviluppi senza ulteriori interventi di fertilizzazione e limitandosi ad incrementare le annaffiature in fase di fioritura.
La semina delle fave può essere fatta in zone caratterizzate da climi anche molto diversi tra loro. Si può coltivare in pianura o ad altezze collinari, in tutte le regioni d'Italia. Tuttavia la pianta cresce meglio dove il clima è temperato. Se è vero che è molto resistente, è altrettanto vero che soffre le condizioni estreme. Sarebbe meglio non esporre la pianta di fave a temperature che vanno ben al di sotto dello zero in inverno e nemmeno al caldo torrido e la siccità prolungata dell'estate. La pianta può essere attaccata da afidi, per cui è meglio cimarla, parassiti, e malattie. Si può ricorrere ad un prodotto specifico che possiamo acquistare nei negozi di giardinaggio. Oppure si può aggiungere all'acqua per l'annaffiatura un decotto naturale a base di erbe. È importante evitare la formazione di pozzanghere alla base della pianta, che formerebbero pericolosi marciumi.
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