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L'aglio può essere moltiplicato a partire dagli spicchi che abbiamo in cucina. È importante scegliere una varietà biologica, acquistata in supermercato nel reparto dedicato, oppure comprando i bulbi presso un vivaista di fiducia. Le varietà di aglio non biologico potrebbero essere state trattate appositamente per rallentare lo svilupparsi del germoglio. Appena germogliata la piantina non avrà bisogno né di supporti per crescere né di particolari cure. Di tanto in tanto andremo a rinfrescare il terreno liberandolo dalle erbacce infestanti che sottraggono importante nutrimento, facendo attenzione a non operare in profondità rovinando il bulbo. Questa operazione potrà essere effettuata con l'ausilio di una zappetta, semplicemente lavorando la superficie della terra senza scavare. I trattamenti con prodotti specifici non sono necessari poiché l'aglio è una pianta abbastanza resistente che si adatta a diverse situazioni di coltivazione.
Il terreno ideale per la coltivazione dell'aglio è sciolto e ben drenato. Per quanto riguarda la coltivazione all'interno dei vasi, si può utilizzare del comunissimo terriccio universale, comprandolo in un negozio di giardinaggio. Sul fondo del contenitore andrebbe messa l'argilla espansa, proprio per favorire la fuoriuscita dell'acqua se le annaffiature sono in eccesso. In pieno campo servirà un terreno che garantisca un ottimo assorbimento delle precipitazioni atmosferiche. Dovremo pertanto preparare in anticipo la terra con una vangatura profonda di almeno 40cm. Si potrà arricchire il terreno con del letame maturo o del concime organico pronto da mescolare con la terra. Può essere utile aggiungere anche del compost naturale, purché sia ben decomposto prima di entrare in contatto con i bulbi. Gli spicchi dell'aglio vanno interrati ad una distanza sufficiente per svilupparsi, almeno di 20cm sulla fila e 40cm per le coltivazioni su file parallele.
L'aglio può stare a tutto sole o in una zona dove i raggi arrivano direttamente almeno per alcune ore durante la giornata. Si adatta al clima di tutte le regioni d'Italia e può essere coltivato sia in pianura che in collina. Una buona ventilazione tra le piante favorisce lo sviluppo. Come tutte le piante anche l'aglio può essere attaccato da patologie fungine, muffe e parassiti. Le malattie più diffuse sono dovute all'esagerazione delle operazioni di annaffiatura. Le muffe possono arrivare a rovinare irrimediabilmente i bulbi di tutto il raccolto. Prima di ricorrere a sconsigliati interventi chimici è importante valutare se stiamo dando il giusto apporto idrico, eventualmente sospendendo le annaffiature. Dobbiamo sempre tenere in considerazione che la parte della pianta interessante per il consumo in cucina non è quella aerea ma il bulbo che sta sottoterra e che deve crescere in un ambiente adatto non troppo umido.
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