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Il prunus laurocerasus predilige una posizione soleggiata, ma vive anche con mezz’ombra o ombra completa, ma in questi casi non fiorisce facilmente. Non teme il freddo e sopporta anche temperature di poco sotto lo zero (-10°C). Per posizionare una nuova pianta occorre fare una buca ampia e aggiungere al terreno dello stallatico o del concime granulare, con poca sabbia. Il lauroceraso sopporta anche periodi di ristagno idrico, ma si consiglia di non tenere il terreno sempre inzuppato. Occorre annaffiare abbastanza regolarmente, nel primo anno, in primavera e in estate. Una volta che la pianta si è stabilizzata, si può accontentare anche solo dell'acqua della pioggia. Se però c’è un periodo di siccità prolungata occorre annaffiare le piante, specialmente nei giorni più caldi dell’anno. Il prunus laurocerasus si coltiva in terra, ma si può mettere anche nei vasi. Si raccomanda di dedicare a ogni arbusto una grande quantità di terreno e posizionarlo in un vaso capiente. Il lauroceraso si pota generalmente alla fine dell’inverno, per eliminare i rami rovinati. Poi si può potare nuovamente, o dopo la fioritura o quando sviluppa le ramificazioni fuori della chioma.
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Il prunus laurocerasus si propaga facilmente per talea. Le talee si prelevano nel periodo tardo primaverile oppure d’estate. Si preparano dividendo i rami in rametti di circa 7 o 10 centimetri, asportando nella zona bassa le foglie. La talea si immerge nell’apposito ormone radicante e si inserisce in un composto formato da torba o da terriccio universale, in una miscela con una quantità pari di sabbia, per ottenere un buon drenaggio. Le talee si conservano in luoghi semi-ombreggiati, protetti e abbastanza freschi. Il terreno va annaffiato con regolarità. Le talee hanno spesso successo, ma occorre pazientare, per ottenere una pianta discreta, anche per alcuni anni. Infatti le talee si coltivano in vaso per 2-3 anni e solo dopo le piante si possono posizionare in giardino. Il prunus laurocerasus si può propagare anche tramite i semi. I frutti si lasciano ad essiccare al sole per alcuni giorni e si ottengono i semi che si pongono in un vassoio o in un sacchetto, coperti del tutto di sabbia e poi messi in frigo, per imitare l’inverno. Dopo circa 6 o 8 settimane, i semi possono essere seminati in una miscela di torba e sabbia, umida ma non inzuppata.
Sia le foglie che i semi del lauroceraso hanno, oltre all'acido cianidrico, anche dei principi attivi che sono sfruttati come rimedi erboristici e usati nella tradizionale medicina. Si sfruttano in effetti le proprietà di tipo antispasmodico e sedativo che ha la pianta: le proprietà del lauroceraso sono utili specialmente a calmare la tosse insistente e secca. Le foglie si utilizzano per fare lavaggi oculari. Anche se i semi sono tossici, i frutti, ossia la polpa che c’è attorno, sono sicuramente commestibili, ma hanno un sapore particolare, non sempre gradito. Si possono consumare freschi o con essi si possono preparare marmellate. Le sostanze tossiche che sono contenute nelle foglie e nei semi del lauroceraso sono sfruttate comunque: in quantità piccole danno buoni risultati per curare l’asma e per migliorare la respirazione e la digestione. Inoltre dalle foglie si può estrarre un aroma che si utilizza nell’industria in sostituzione del sapore delle mandorle amare.
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