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Il modo più semplice per iniziare la coltivazione dell'Albizia è rappresentato dall'uso dei semi; questa tecnica di moltiplicazione non garantisce che le giovani piante abbiano le stesse caratteristiche della "pianta madre", ma dà comunque ottimi risultati. Il taleaggio e la propagazione, vista l'esilità degli arbusti dell'Albizia, potrebbero non riuscire o richiedere periodi di radicazione molto lunghi. I semi vanno lasciati in acqua tiepida per almeno 24 ore, dopodiché si procede al loro impianto (a metà primavera), usando un vaso che va posto in un luogo protetto e con temperatura costante di 19°C. I semi germogliano dopo due settimane circa e, a questo punto, le giovani piantine vanno messe a dimora, in giardino o in un altro contenitore abbastanza capiente da evitare frequenti rinvasi che vengono poco tollerati dalla pianta.
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La pianta di Albizia non richiede particolari sostegni organici, a parte una leggera e mirata concimazione da effettuare in tarda primavera, in concomitanza con l'inizio della fioritura. Si consiglia di non esagerare con la somministrazione di azoto poiché la pianta ha proprietà azotofissatrici date dalla presenza di colonie batteriche che proliferano nell'apparato radicale, catturano le riserve di azoto e le rilasciano alla pianta in modo costante. Per la concimazione di sostegno alla fioritura, vanno bene sia i preparati granulari a lento rilascio che i fertilizzanti liquidi da somministrare diluiti nell'acqua dell'annaffiatura. L'intervento di potatura dell'Albizia deve concentrarsi da fine inverno a inizio primavera ed è finalizzato sia alla gestione della chioma che alla rimozione delle parti danneggiate dal freddo.
L'Albizia ha due nemici: il ristagno idrico e la psilla. Per scongiurare il marciume radicale è necessario testare frequentemente il drenaggio del terreno di coltura e non eccedere con la quantità d'acqua delle annaffiature. La psilla, invece, va combattuta con un lavaggio accurato della pianta da effettuarsi con preparati a base di "sali di potassio". Questi interventi, da effettuare diverse volte l'anno, rimuovono le uova e le larve di psilla ma, per debellare anche gli insetti adulti, va usato un insetticida specifico ("rotenone" o altri simili). L'insediamento del parassita nella pianta è riscontrabile da un'improvvisa perdita di fogliame e dalla melata, una patina appiccicosa derivante dalla digestione da parte della psilla della linfa. La melata attira le formiche, la cui presenza eccessiva sulla pianta rappresenta un altro segnale di attacco da parte del parassita.
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