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La particolarità più evidente della pianta dello spathiphyllum , qualunque specie si decida di adottare, è la conformazione del suo fiore, da cui deriva anche il suo nome. Il fiore è infatti composto da due parti: la spata, ovvero una foglia che si sviluppa alla base, e che in giardinaggio viene indicata come brattea, che accoglie una spiga centrale di infiorescenze molto piccole, di colore bianco. Anche la spata in genere è di colore bianco; in alcune specie, come si è detto, può anche essere verde molto chiaro, e tende comunque a diventare verdognola quando il fiore sta appassendo. L'infiorescenza centrale è detta spadice, e in genere viene prodotta nel periodo che va da marzo a settembre, e in seguito perdura molto a lungo, a volte anche per un mese intero. Quando il fiore appassisce, va subito rimosso.
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Lo spathiphyllum è una pianta di origini tropicali, quindi ama molto il caldo, e viceversa teme il freddo. Questo è il motivo per il quale è considerata una pianta da appartamento ideale. Andrebbe tenuta sempre in un angolo soleggiato della casa, per quanto non esposta ai raggi diretti del sole. Anche se in natura cresce in genere lungo gli argini dei fiumi, in vaso non si deve lasciare la terra troppo umida: basta bagnarla quando si vede che si sta asciugando, annaffiando comunque con regolarità. Un'operazione molto importante da eseguire è quella della potatura: le parti morte, o secche, vanno sempre rimosse tempestivamente, soprattutto i fiori, perché altrimenti soffocherebbero la crescita della pianta nel suo complesso. Si può anche usare del concime per fiori, in dosi dimezzate rispetto a quelle consigliate, ogni 25-30 giorni.
Lo spathiphyllum necessita di pochi altri accorgimenti per durare a lungo nel tempo e assicurare sempre un'abbondante fioritura. La pianta deve essere rinvasata a fine inverno, o inizio primavera, man mano che cresce e si nota che il vaso diventa troppo piccolo. Il terreno da usare deve essere leggermente acido, con presenza di corteccia sminuzzata, torba e gesso. Se si desidera creare una nova pianta da quella che si possiede, il modo migliore e di espiantare una parte delle foglie, avendo cura di conservare le radici intatte, mettendola in un nuovo vaso. I parassiti da cui lo spathiphyllum può essere colpito sono gli acari e la cocciniglia: per evitare che ciò accada fondamentale è mantenere sempre un giusto grado di umidità. Se comunque si manifestano, possono essere eliminati pulendo le foglie con del cotone imbevuto di alcool.
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