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I danni prodotti dal bruco americano sono a discapito delle foglie che perdono la loro naturale funzione di fotosintesi. I bruchi si nutrono, infatti, inizialmente della superficie e alla fine di tutta la foglia, lasciando intatte solamente le nervature. Inoltre il bruco americano secerne una particolare sostanza con la quale ricopre le foglie. Tale sostanza induce una condizione di stress nella pianta che viene tecnicamente costretta a produrre nuovi germogli, dei quali i bruchi possano nutrirsi. Anche le larve al primo stadio intaccano l'attività vitale della pianta, distruggendo la clorofilla e di fatto snaturandola. Un albero o una pianta infestata da questo insetto, allora, presenta delle foglie lesionate oppure del tutto trasparenti. Per evitare la morte della pianta è necessario intervenire al più presto.
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La lotta naturale al bruco americano passa attraverso l'utilizzo di altri insetti che rappresentano i loro principali predatori e che riescono a tenere sotto controllo l'infestazione. Esistono anche metodi di lotta meccanici che prescrivono di tagliare e bruciare i nidi quando le larve cominciano a nutrirsi. L'operazione va ripetuta con tutte le tre generazioni di larve, per assicurarsi di rimuoverle del tutto. La lotta biologica, invece, passa attraverso l'utilizzo di un prodotto a basso impatto ambientale e che non danneggia ulteriormente le piante. Si può, infatti, usare il Bacillus Thuringiensis, e precisamente la varietà Kurstaki. C'è bisogno generalmente di un quantitativo di prodotto pari a circa dieci o quindici litri per pianta che deve essere usato dopo venti giorni dalla schiusa delle uova.
Nel caso in cui l'infestazione del bruco americano abbia raggiunto dimensioni preoccupanti, non si può pensare di eliminare il problema utilizzando solamente rimedi naturali e biologici, ma risulta necessario intervenire con prodotti chimici. Prima di dare inizio a questo tipo di lotta e affinché essa risulti efficace, si rende necessario utilizzare delle esche con feromoni sessuali che attirano l'insetto e permettono di verificare quale sia lo stadio della sua evoluzione. Si tratta di una prassi fondamentale, dal momento che questa operazione ci fornisce indicazioni sul momento più opportuno per agire. Per la lotta chimica al bruco americano si possono utilizzare piretrine naturali o anche piretroidi di sintesi. Inoltre risultano particolarmente efficaci nella lotta a questo insetto prodotti a base di diflubenzuron e di tebufenzide.
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