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Tra gli acari dannosi per le piante il più noto è il ragnetto rosso. Più gli acari sono presenti in una pianta, più le loro foglie scompaiono gradualmente. Ad esempio, nel pomodoro o nel cetriolo la colorazione inizia progressivamente a cambiare la tonalità. In altri casi, i sintomi generati sono indicati da macchie gialle che compaiono sulle foglie. In piantagioni di pepe e patate si possono trovare anche le foglie piegate sopra il bordo. In generale questi acari appaiono con clima caldo e secco. Per non farli apparire nelle nostre piantagioni o nei nostri giardini è bene rimuovere completamente i residui colturali e tutte le erbacce. In caso di raccolti, bisognerebbe mantenere un'umidità sempre abbastanza elevata, soprattutto nei mesi estivi quando le temperature sono molto alte. Sarebbe bene proteggere tutte le colture, con una costante manutenzione, per non dover arrivare alla loro cura. Nel caso in cui il raccolto è già stato infettato da acari, il modo migliore per combatterli è usare prodotti come il sapone di potassio o l'olio di neem, che aiutano a pulire completamente le foglie e ad eliminare questi acari che che ad occhio nudo spesso non si vedono.
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I tipi di danni causati dagli acari nelle piante possono essere di due tipi. Meccanici: dovuti all'alimentazione delle larve, ninfe e adulti. I danni consistono principalmente in lesioni nell'epidermide delle foglie (inizialmente sul lato inferiore) e nella frutta. Le zone colpite sbiadiscono e poi si necrotizzano. Quando le popolazioni sono molto elevate hanno effetti complessivi sulla crescita e sulla fioritura, da cui possono provenire defogliazione e morte della pianta. Malformazioni e crescite anomale: si può causare una deformazione di foglie a causa di attività di alimentazione, oppure un invecchiamento accelerato. Altre cause sono: l'apparizione di vesciche nelle foglie, delle false branchie su di esse, il cattivo sviluppo dei germogli e quindi la crescita anomala della pianta, degli aborti floreali, a causa dell'alimentazione a livello del bocciolo di fiore e infine la deformazione della frutta.
All'interno delle case gli acari abbondano sulle lenzuola, cuscini, tappeti, tendaggi, peluche e materassi. I divani e soprattutto i materassi sono un ottimo microhabitat per essi, perché conservano molta umidità, fornendo calore (prodotto dalla persona che dorme) e alimenti (squame della pelle umana). Un consiglio può essere, appena alzati la mattina, di non fare subito il letto, in modo che il calore si disperda. Nelle case in zone con climi temperati, il numero di acari varia con le stagioni, da basso all'inizio dell'estate, ad alto con l'autunno, a di nuovo basso con l'inverno. Durante l'inverno, anche se le porte e le finestre vengono aperte meno e con l'uso del riscaldamento viene creato il caldo, l'ambiente è molto secco e non è affatto favorevole per la crescita. Nonostante la diminuzione del numero di acari vivi nei mesi invernali, le particelle allergeniche prodotte da essi rimangono nell'ambiente e discendono più gradualmente. Così, anche se il numero di acari varia durante l'anno, i sintomi causati dai loro allergeni sono sempre uguali.
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