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Il frangivento si caratterizza proprio per essere un metodo che veniva impiegata già tanti secoli fa e, esattamente come avveniva una volta, anche al giorno d’oggi diverse zone possono contare su dei filari che presentano una lunghezza anche di svariati chilometri, utilizzati soprattutto all’interno di zone in cui il vento la fa da padrona.
Per poter svolgere la funzione di frangivento si usa sfruttare sia delle piante vive che delle piante morte, dal momento che nella maggior parte dei casi la loro coltivazione non avviene con un obiettivo produttivo né fruttifero. Le piante che vengono impiegate, quindi, piuttosto frequentemente possono essere adattate anche a dei pannelli e ad altre strutture sia realizzate in metallo che in legno.Come si può facilmente intuire, questa cintura arborea deve essere collocata in una posizione trasversale rispetto alla direzione in cui soffia il vento, ma al tempo stesso riesce anche ad essere semi-impermeabile.Come supporto per tutte queste muraglie formate da degli alberi frangivento vengono utilizzate spesso anche delle altre strutture secondarie, come delle integrazioni con la piantumazione di arbusti. bio A.L.T concime Liquido fogliare per la Coltivazione dell' olivo Biologico, Made in Italy Uso Professionale 1 kg Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,5€ |
Nonostante in un gran numero di occasioni come piante frangivento vengano utilizzate delle piante morte, nella maggior parte dei casi si fa riferimento alla coltivazione di piante sempreverdi vive, con un’ottima resistenza nei confronti del vento e, in modo particolare, anche rispetto alla salsedine, dal momento che proprio tutte queste zone ventose piuttosto frequentemente sono localizzate sulle coste.
Tra tutti gli altri aspetti che sono necessari per l’impiego di alberi come frangivento, troviamo una notevole rusticità, una crescita estremamente veloce e forte, con delle radici che devono presentare un radicamento importante all’interno del terreno.Tra le piante maggiormente impiegate in tutto il mondo troviamo l’eucalipto, il pioppo, così come il cipresso dell’Arizona, ma anche la Cryptomeria nipponica: all’interno della penisola italiana, come pianta frangivento troviamo l’olivo cipressino, che proprio per tale ragione può sfruttare anche la denominazione diretta di frangivento, estremamente popolare in Sardegna.Ricordiamo che in alcuni casi le piante frangivento possono anche produrre dei fiori che si potranno utilizzare in un secondo momento.Come abbiamo detto in precedenza, tra le più importanti cultivar italiane che vengono impiegate come frangivento troviamo il Cipressino, che è particolarmente diffuso soprattutto nella parte meridionale della penisola italiana, come Sardegna e Puglia, con quest’ultima che è certamente la regione più importante per quanto riguarda l’olio d’oliva.
Al giorno d’oggi, però, la tendenza si è invertita e l’olivo Cipressino viene utilizzato solamente in pochissimi e saltuari casi come frangivento, visto che si è deciso di impiegarlo soprattutto per la produzione di olio.Quindi, alla stregua di cultivar, l’olivo Cipressino si caratterizza per essere decisamente recente e per apparire solamente dal 1960 in poi, in un’area di provenienza che è stata identificata, secondo gli esperti, all’interno del comune di PIetrafitta di Palagiano, sempre nella mitica regione pugliese.Ecco spiegato il motivo per cui, inoltre, l’olivo Cipressino prende il nome, piuttosto frequentemente, di ulivo di Pietrafitta.L’avviamento poi alla produzione di olio è partito solamente all’interno della regione Sardegna, terra in cui l’olivo Cipressino ha cominciato ad essere impiegato proprio per ottenere dell’olio, andando al contempo a ridurre la sua popolarità e importanza come vera e propria pianta frangivento.
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