Come dicevamo in precedenza, l'azoto è fondamentale per permettere alla pianta di avere un corretto e rigoglioso sviluppo vegetativo e produttivo.
L'azoto è una di quelle sostanze che vanno notevolmente a condizionare l'accrescimento della pianta, oltre a permettere una maggiore facilità nello sviluppo di nuovi germogli e fiori: ecco spiegato il motivo per cui la pianta di olivo ha assoluta necessità di ricevere elevate quantità di azoto nel corso della stagione primaverile, almeno fino al mese di giugno compreso.Spesso si dice che un'eccessiva aggiunta di azoto alla pianta di olivo potrebbe portare alla formazione di fumaggine all'interno dell'oliveto. In realtà non è questo elemento in sé che permette una più rapida diffusione delle malattie fungine, ma è il fatto che la pianta diventi più esposta a tale rischio per via dell'elevata attività vegetativa che l'azoto è in grado di favorire.Tra gli altri componenti necessari per una corretta concimazione olivo, troviamo senza ombra di dubbio anche il fosforo che, in compagnia del calcio, è un elemento fondamentale per poter formare i germogli, ma anche per quanto riguarda la riproduzione e l'efficienza dei cloroplasti.Il fosforo è una di quelle componenti che hanno la capacità di rendere più rapido il ciclo biologico durante la fase di riproduzione.Un altro elemento di particolare importanza all'interno dell'olivo concimazione è rappresentato dal potassio, che è fondamentale per permette alla pianta di avere un'ottima fruttificazione.Tra i microelementi di cui parlavamo in precedenza, il magnesio e il boro incidono notevolmente sulla fertilità dei fiori femminile e, di conseguenza, sulla produzione.La concimazione dell'oliveto si può tranquillamente riassumere in tre differenti fasi della vita della varie piante: la prima è rappresentata dal momento in cui si inizia la messa a dimora degli olivi che sono stati appena ritirati dal vivaio e prende il nome di concimazione di fondo o di impianto; la seconda fase è compresa nei primi tre-quattro anni di vita degli ulivi, in cui vi è una crescita notevole e si viene a formare la chioma (in questo caso si parla di concimazione di allevamento) e, per ultimo, la terza fase corrisponde al momento in cui l'impianto comincia a produrre a regime (in tale caso la concimazione si chiama “di produzione”).
Ovviamente, per poter decidere quale delle tre concimazioni dell'oliveto effettuare, sarà necessario avere un minimo di competenze e di professionalità: per tutti coloro che non fossero in grado di stabilire e di individuare la tipologia di concimazione corretta per le diverse fasi attraversate dagli ulivi, il consiglio è quello di affidarsi a dei tecnici specializzati che offrono tale servizio e si occupano di tale procedura.La concimazione di impianto permette di offrire una maggiore quantità di componenti fertilizzanti per quanto riguarda la nuova struttura radicale della pianta di olivo.La concimazione di allevamento si caratterizza per rendere più rapido lo sviluppo radicale della pianta di olivo, mentre la concimazione di produzione si può differenziare in due periodi diversi (il primo tra febbraio e marzo e il secondo tra maggio e giugno).In generale, per effettuare un'ottima concimazione dell'olivo, è necessario aggiungere la sostanza organica, che svolge un ruolo di primaria importanza all'interno del terreno: si tratta di una componente che va a migliorare in maniera sensibile la struttura del terreno stesso e permette che la pianta assimili meglio le varie componenti nutritive.
Al giorno d'oggi non si può più procedere al rilascio di letame all'interno dell'oliveto per due motivi principali: il primo è un fattore economico, dato che i costi relativi alla mano d'opera per la distribuzione del letame sarebbero eccessivi, ma allo stesso tempo non ci sarebbe nemmeno tanto bestiame sufficiente per produrlo.In realtà, ciò che va a diminuire la sostanza organica all'interno del terreno è l'utilizzo dei diserbanti chimici, che vanno ad incidere in misura sempre maggiore sull'impoverimento dei terreni.Ecco spiegato il motivo per cui si consiglia di non impiegare in nessun caso dei diserbanti che possano rimanere attivi per un gran numero di anni all'interno del terreno.
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