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Il Pistacchio ha una crescita progressiva e non repentina, e può arrivare a toccare un'altezza media di 7-8 metri. Assai durevole e di grande vigore, si adeguerà agevolmente a diverse tipologie di suolo, da quello calcareo e marnoso finanche a quello più povero e arido. Sarà consigliabile, in ogni caso, approntare una terra di coltura poco umida, profonda e non compatta, pregna di sostanze organiche e drenata efficacemente, mediante aggiunta di materiali sabbiosi. Al termine del periodo invernale, si renderanno necessarie annuali opere di potatura, finalizzate allo sfoltimento del fogliame e alla eliminazione delle ramificazioni ormai invecchiate e avvizzite. La pratica avrà l'effetto di donare maggiore aerazione e luminosità all'intera pianta, con benefiche conseguenze sulla produzione dei frutti.
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Per quanto riguarda l'assunzione dei necessari nutrienti, la pianta arborea presenta comuni e non particolari esigenze di essere concimata. La fertilizzazione sarà concentrata in periodo primaverile, orientativamente dalla fine di marzo sino al maggio inoltrato, e si differenzierà notevolmente in base all'età dell'albero. Per quanto riguarda i nuovi esemplari, difatti, andrà privilegiato un concime contenente in netta prevalenza l'azoto a discapito delle componenti potassiche e fosforate, mentre per le piante adulte risulterà maggiormente adeguato un fertilizzante che preveda un perfetto equilibrio tra le 3 macrocomponenti. In tutti i casi, il fertilizzante prescelto dovrà essere specifico per il Pistacchio, oppure generico per piante fruttifere, nonché di natura solida, meglio se organico a base letamica.
La pianta in esame dovrà essere preferibilmente posizionata in un habitat decisamente illuminato e assolato, con diretta esposizione agli irraggiamenti del sole. Rustica e vigorosa, non patirà caldi torridi né i freddi invernali, sino a molti gradi sottozero, nondimeno condizioni termiche rigide potranno compromettere seriamente la produzione dei desiderati frutti. Il Pistacchio, infine, potrà essere in qualche occasione soggetto a patologie crittogamiche, in particolare alle ramificazioni, nonché danneggiato da vari insetti e parassiti, come ad esempio il megastigmus pistaciae. Si tratta di un piccolo e nocivo insetto che suole cibarsi abitualmente del succo e della polpa delle drupe mature: il contrasto sarà affidato all'impiego di specifici insetticidi, preferibilmente biologici oppure chimici.
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