Giuggiole

Le giuggiole, come irrigarle ed innaffiarle

Le giuggiole nascono dalla pianta del giuggiolo, e possiedono numerose proprietà che, mediante un consumo intelligente e non eccessivo, possono essere ottimi rimedi naturali per la cura di piccole patologie a carico dell'uomo. La pianta del giuggiolo non richiede di particolari attenzioni, essendo in grado di resistere anche a periodi di siccità più o meno lunghi. Alberi adulti e consolidati di giuggiolo possono vivere e proliferare anche in terreni sassosi e persino aridi, mentre per le piante di più giovane vita è buona norma, soprattutto durante la stagione estiva, annaffiarle moderatamente con bassa frequenza temporale. Questo è dovuto al fatto che il giuggiolo è un albero che predilige i climi caldi e asciutti, con inverni caratterizzati da temperature minime superiori ai 5°C, peculiarità che esclude la coltivazione del giuggiolo nei climi tipicamente settentrionali.
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Cosa fare per avere buone giuggiole

Una pianta carica di giuggiole Il giuggiolo anche dal punto di vista della cura e della coltivazione si conferma come una pianta che non necessita di particolari attenzioni, con esigenze di mantenimento molto limitate. La tipologia di coltivazione che più si adatta alle caratteristiche dell'albero del giuggiolo è quella che viene fornita direttamente dalla natura, con una pianta che può sviluppare un'altezza fino a 5/6 metri, di lenta crescita, con fusto di andamento irregolare e corteccia frastagliata. La principale cura da riservare a questa insolita pianta è quella di prestare attenzione alla ramificazione del tronco, che raramente necessita di pesanti interventi di potatura. Nell'unico caso di eccessiva e rigogliosa ramificazione in determinate zone delle pianta bisognerà eseguire un'opera di sfoltimento ed alleggerimento dei rami, per dare il giusto vigore all'albero del giuggiolo ed ai suoi gustosi frutti.

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Concimazione della pianta del giuggiolo

Campo di alberi di giuggiolo Anche per quello che riguarda l'aspetto della concimazione, il giuggiolo si conferma come un albero dalle ridotte esigenze e molto indipendente ed autonomo. La concimazione della pianta non deve essere necessariamente fatta ogni anno, può bastare anche un trattamento ogni due o tre anni. Il periodo più idoneo per effettuare la concimazione è quello autunnale, nei mesi di ottobre/novembre, prima che la temperatura si abbassi ai minimi annuali. E' preferibile impiegare per il nutrimento della pianta del giuggiolo un concime di origine animale, con letame maturo che deve possedere un intervallo di riposo minimo di almeno 9 mesi. La quantità necessaria di concime per ogni pianta varia dai 20 ai 30 kg, differenziazione dovuta allo stato della pianta in fase di vegetazione oppure in totale sviluppo.


Giuggiole: I nemici della pianta

Mosca della frutta La pianta del giuggiolo è decisamente resistente ai comuni attacchi dei principali parassiti degli arbusti, ed anche per quello che riguarda il settore delle malattie non risulta essere particolarmente delicata. In ogni caso, seguire qualche elementare consiglio è buona norma per far godere di buona salute il proprio albero di giuggiolo. Terreni eccessivamente acidi e troppo umidi possono, ad esempio, portare ad uno sviluppo non ottimale della pianta, che potrebbe pregiudicare anche la produzione delle giuggiole. Va sottolineato che la naturale e tardiva maturazione di quest'ultime comporta una buona difesa dai potenziali attacchi esterni. I più comuni parassiti che possono colpire la pianta ed i frutti del giuggiolo sono l'antracnosi, la muffa grigia ed il marciume del colletto, mentre per il comparto degli insetti, la Mosca della Frutta e la Cydia molesta sono i principali nemici del giuggiolo.


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