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Prendersi cura di un albero di castagno non è difficile, ma bisogna ricordarsi che essendo una pianta selvatica può superare i venti metri d'altezza con facilità, soprattutto nei boschi dove trova l'ambiente migliore per la crescita. Periodicamente, di solito in primavera, è opportuno potare l'albero eliminando i rami più esterni e diminuire l'altezza tagliando una parte di tronco all'estremità superiore, mantenendo così un'altezza non eccessiva che potrebbe anche creare problemi in un quartiere abitato. Non amando le temperature troppo alte e quelle troppo fredde, il castagno dovrebbe essere posizionato in un luogo soleggiato ma che lo protegga dai raggi solari nelle ore più calde in estate, e riparato dal vento gelido in inverno. Inoltre, per il bene della pianta, è consigliabile collocarla in una zona ventilata, avendo radici forti e profonde che assicurano l'aderenza al terreno anche in presenza di raffiche.
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Il castagno, chiamato anche castanea, ha bisogno di un terreno neutro e leggermente acido, ma mai argilloso. Il suolo non deve essere troppo umido e compatto, perché rende difficoltoso lo sviluppo in profondità delle radici. Nonostante preferisca terreni poveri di sali minerali, soffre durante i periodi di siccità e nel caso si intenda coltivare un albero di castagno nel proprio giardino, è consigliabile utilizzare del fertilizzante, soprattutto se durante i mesi estivi ci sono temperature molto alte. É preferibile un concime stallatico, ovvero semplice letame essiccato e umificato, facilmente reperibile. Si deve distribuire alla base del tronco a fine inverno, ottenendo così un miglioramento della qualità sia dell'albero intero che delle castagne, le quali si coglieranno in autunno, quando il riccio che le racchiude si aprirà, facendole cadere a terra.
L'esposizione al sole non è un problema per il castagno, anche se preferisce i luoghi più ombreggiati. Riguardo le malattie, il castagno è la vittima preferita di una vespa orientale, chiamata Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, o più comunemente cinipide galligeno. Questo insetto nidifica le proprie larve all'interno delle gemme, infettando in breve tempo l'intero albero. Si noterà la presenza del cinipide da alcuni rigonfiamenti nella corteccia, generalmente di colore rosso o giallo. Questa vespa orientale sta creando seri danni ai frutteti, facendo diminuire la produzione di castagne e lo sviluppo della pianta. Non esistendo insetticidi adatti a contrastare questa creatura è stato introdotto nelle maggiori coltivazioni di castagni il Torymus sinensis, un secondo insetto che dovrebbe cacciare il cinipide nel lungo periodo. Altra malattia seria è un fungo scoperto nel nord Italia, chiamato Gnomoniopsis Discula Pascoe, che fa marcire le castagne dall'interno. Per questo fungo sono già pronti dei rimedi, facili da utilizzare nel proprio castagno "domestico", più difficile nei castagneti.
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