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Come tutte le specie di orchidee, anche quelle appartenenti al genere Dendrobium non amano la diretta esposizione ai raggi solari; ciò è dovuto alla loro natura spesso epifita (anche se tra i dendrobium ci sono tante specie litofite o anche terrestri) che ne impedisce la capacità di resistere alla secchezza ed aridità provocata dai raggi diretti del sole. Per quanto riguarda l’ambiente in cui vivono i dendrobium, ebbene ciò è molto difficile da dire con precisione perché essi si differenziano in così tante specie con luoghi di origine così diversi che non c’è un’unica definizione. Però per esempio possiamo dire come i dendrobium desiderino grande umidità ed una temperatura costantemente al di sopra dei 20 gradi centigradi anche di notte.
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Per le specie epifite del genere dendrobium il problema del terreno non si pone in quanto esse vivono con radici aeree; per le specie litofite o terrestri, si consiglia un terreno drenante (per evitare ristagni idrici) ed equilibrato dal punto di vista delle sostanze nutritive (per un’eventuale correzione vedere il paragrafo sui concimi).
Il dendrobium non ama il sole diretto, ma soprattutto è una pianta che alle nostre latitudini deve vivere all’interno; infatti sono molto sconsigliate le correnti d’aria di ogni tipo (e soprattutto fredde) e gli sbalzi che eventualmente possono esserci all’esterno. L’atto del rinvaso invece è da compiere quando vediamo che le radici della pianta tendono verso l’alto perché lo spazio del vaso è totalmente occupato. In questo caso bisogna porre una particolare cura nel processo che deve portare ad ammorbidire le radici per staccarle senza traumi e lesioni dal vaso preesistente (vedere paragrafo dedicato). Il nuovo vaso dovrà essere solo leggermente più grande, e sarà da cambiare solo quando sarà stracolmo di radici.
La concimazione è fondamentale soprattutto per le specie epifite di orchidea dendrobium, in quanto questo è il solo modo per fornire sostanze nutritive alla pianta. Si utilizza un concime equilibrato, da somministrare con cadenza mensile nel periodo estivo, avendo cura di diluirlo abbondantemente per evitare bruciature delle radici.
Il trattamento delle radici del dendrobium (così come di tutti gli altri generi di orchidea) è un’operazione molto delicata, cruciale per la sopravvivenza della pianta. Il problema, come già accennato, si manifesta all’atto del rinvaso, quando dobbiamo spostare la pianta dal vecchio al nuovo vaso di collocazione. Le radici risultano così forti che in alcuni casi tendono a non staccarsi dal vaso, ed è per questo motivo che vanno irrorate di acqua molto abbondantemente già ore prima dell’operazione in modo da ammorbidirle e non strapparle nell’operazione. In ogni caso, vanno tagliate le parti danneggiate o visibilmente morte o compromesse da malattie; quest’altra delicata operazione va compiuta con forbici o cesoie accuratamente disinfettate con alcool o alla fiamma; infatti, solo queste operazioni garantiranno di non trasmettere alla pianta eventuali malattie presenti in altre piante trattate con gli stessi strumenti.
Tutte o quasi le orchidee e tutte le specie del genere dendrobium possono essere riprodotte grazie alla divisione della pianta. Su una pianta così delicata sembra un’operazione da pazzi, ma in realtà i cosiddetti keiki sono proprio i punti che fatti adeguatamente crescere rappresentano il germoglio della pianta figlia; provare per credere.
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