Concime orchidee

Orchidea

Tutti noi conosciamo questa bellissima pianta di nome Orchidea, ne conosciamo le qualità come l’eleganza e la semplicità, ammiriamo i suoi fiori e ci lasciamo incantare dai colori vivi e splendenti che hanno i fiori stessi e le foglie. Dietro tutto ciò però c’è una sorta di macchina perfetta, una pianta: per molti questo vuol dire che stiamo parlando di un organismo inferiore, qualcosa che non è riuscito nel corso dell’evoluzione a raggiungere gli altissimi livelli di movimenti, intelligenza e quant’altro come invece hanno fatto l’uomo e gli altri animali. Questo, a nostro avviso, è un grave errore, ed i motivi sono presto detti; l’uomo e tutte le specie del mondo animale in generale sono degli organismi eterotrofi, ovvero sono organismi che hanno bisogno di estrapolare da ciò che mangiano le sostanza nutritive di cui hanno bisogno per compiere tutte le loro attività e per crescere e sopravvivere. Tutto ciò ci sembra normale, ma dobbiamo sapere che su questo le nostre amiche piante sono molto superiori a noi, essendo esse degli organismi autotrofi, ovvero in grado di sintetizzare da sé le sostanze nutritive necessarie attraverso il ben noto meccanismo della fotosintesi clorofilliana. Le Orchidee ovviamente fanno parte di questo gruppo straordinario di organismi, ma hanno una difficoltà legata al loro essere epifite.
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Piante epifite e concimazione

orchidea candida. La grandissima famiglia delle Orchidee comprende più di venticinquemila specie, gran parte delle quali è epifita; una pianta epifita è una pianta che non direziona le sue radici verso il terreno sottostante, ma o possiede radici aeree che assorbono sostanze dalla pioggia e dall’umidità atmosferica (come per esempio dalla rugiada mattutina) o non ne possiede affatto ed utilizza vari meccanismi per sopravvivere. Nel caso delle Orchidee ci troviamo di fronte a piante con radici aeree; infatti molte di queste piante o crescono sulle cortecce di grossi alberi, o su rocce con un sottile strato di muschi e licheni, oppure sono coltivate in cesti appesi al soffitto e molto decorativi. Insomma, ciò che vogliamo dire è che le Orchidee per splendere al loro massimo hanno bisogno ancora di più rispetto alle altre piante d’appartamento dei concimi in quanto la loro natura di piante epifite non le permette di sfruttare le sostanze nutritive di un terreno equilibrato a disposizione.

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Sostanze nutritive fondamentali

Tutte le piante, e non solo le Orchidee, hanno bisogno in primis di tre elementi fondamentali: idrogeno, carbonio ed ossigeno; essi vengono prelevati dall’acqua assorbita e concorrono nella fotosintesi clorofilliana. Invece ci sono poi le altre sostanze nutritive che vengono prelevate dalla pianta dal substrato: azoto (N) e fosforo (P), che hanno importanti funzioni plastiche e cioè di costruzione della pianta vera e propria ed anche dell’immagazzinamento dell’energia, potassio (K) che ha un ruolo fondamentale nel metabolismo di acqua soprattutto, magnesio (Mg) che è importante nella creazione della clorofilla, calcio (Ca) per le pareti cellulari e poi zolfo (S). Inoltre ci sono poi microelementi vari, chiamati così perché meno fondamentali e soprattutto perché assorbiti e necessari in quantità molto minori rispetto ai precedenti, tipo molibdeno, ferro, boro, zinco, rame, cloro, sodio ed altri. Tutto ciò, per l’Orchidea non può venire dall’assorbimento nel substrato, quindi è fondamentale ricorrere alla concimazione.


Acqua e quantità di elementi

L’Orchidea, come tutte le altre piante, vive momenti diversi durante tutto l’arco della sua vita e soprattutto ciò accade in modo evidente anche solo durante un anno solare, perché la pianta attraverserà almeno due fasi totalmente contrapposte: la stagione fertile e la stagione di riposo vegetativo (di riposo). Ovviamente le sostanze di cui avrà bisogno la nostra Orchidea durante queste due fasi sono diverse ma soprattutto le quantità che necessita sono molto diverse, e ciò è fondamentale da tenere bene in mente quando provvediamo a concimare la pianta perché altrimenti rischiamo di sovraccaricarla e quindi bruciarla oppure di lasciarla senza sostanze. Inoltre dobbiamo ricordare che l’Orchidea è epifita, quindi non assorbe le sostanze nutritive dalle radici ma dall’acqua (nelle varie forme) che gliele trasporterà.


Quali concimi

I concimi che l’Orchidea preferisce sono i concimi generici, dove ci siano i microelementi già citati ma soprattutto i tre elementi principali: azoto, potassio e fosforo.


Quanto concime

Le quantità da versare nella nostra Orchidea dipendono dalla fase in cui si trova. Vediamo che per favorire la ripresa vegetativa (tipicamente in primavera) si usa una formula 30:10:10, cioè 30 parti di azoto, 10 parti di potassio e 10 di fosforo, infatti è l’azoto a dare la spinta di rinnovamento alla pianta. Invece, per favorire la fioritura si usa una formula simile alla 10:20:30, ovvero si diminuisce l’azoto ma si aumentano gli altri due elementi (soprattutto il fosforo) per energizzare i germogli dei fiori. Durante i periodi di transizione si usano formule bilanciate come la 20:20:20.


Concime orchidee: Modo di somministrazione

Sempre in forma idrosolubile, si possono utilizzare quelli per via radicale oppure quelli per via fogliare, cioè attraverso nebulizzazioni abbondanti; sono vie totalmente equivalenti.


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