Oltre allo spazio disponibile nell’orto e alla considerazione della resa del raccolto, determinati requisiti (stabilità, resistenza meccanica, tipo di servizio, durabilità, funzioni, ecc.) delle numerose tipologie di costruzioni straordinarie di serre commercializzate a struttura standardizzata o in versione kit fai-da-te, destinate a un orto a indirizzo produttivo famigliare o professionale, richiedono preventive necessarie valutazioni imprescindibili a qualunque progettazione e acquisto.
Miniserre a tunnel (larghezza 2-4,5 m., altezza circa 2 m.) con struttura portante a semicerchio per lo più di metallo e copertura in film plastico rappresentano funzionali protezioni stagionali per file di piante dall’inizio della coltivazione o da fine inverno all’autunno seguente. Coperture imbullonate per l’orto quale soluzione di facile montaggio e rapido smontaggio sono le serre mobili a tunnel praticabile a volta semicircolare o ellittica di diverse altezze, con telaio ad archetti in acciaio (in due parti separate agganciate tra di loro) sormontato da un telo di copertura in polietilene flessibile o in cloruro di polivinile (PVC) con filtro raggi UV o da un doppio telo di PE con camera d’aria a bassa pressione per garantire maggiore coibentazione.Sfrutta uno spazio limitato, è di comodo accesso e con disponibilità ravvicinata delle forniture (energia elettrica, acqua, calore), la serra a muro addossata a una parete esterna della propria abitazione, che ne aumenta la stabilità, ne riduce le perdite di calore e i costi di riscaldamento.Le strutture praticabili indipendenti lasciano entrare più luce solare, ma restano esposte al vento e soggette a dispersioni termiche. A unica campata, accoppiate o gemellate modulari a campata doppia senza parete divisoria o multiple a batteria, diverse sono le caratteristiche costruttive: serre tunnel a singolo arco (o a mansarda) continuo fino a terra o con pareti laterali verticali e tetto curvilineo o gotico, con copertura, testate e pareti laterali in film o lastre di materiale plastico, oppure modelli tradizionali a uno o più elementi a falde piane a padiglione o a venlo (copertura a trave orizzontale a piccoli spioventi) in vetro o plastica a film o in lastra. Varietà di asparagi - set regalo di semi con 3 varietà gourmet tradizionali Prezzo: in offerta su Amazon a: 16,2€ |
In aggiunta a una fondazione di ancoraggio permanente al terreno (serre fisse) o temporaneo (serre mobili), rimovibili e reimpiegabili allo stesso scopo, gli elementi strutturali essenziali delle serre per orto consistono in pavimentazione interna, struttura portante o autoportante con copertura montata e fissata, aperture di ventilazione (parete e/o tetto), porta d’accesso (persone, mezzi), varie attrezzature, componenti e impianti. Una serie di sistemi tecnologici sono destinati al controllo delle condizioni interne di climatizzazione sia passiva diretta (illuminazione naturale, aperture per ricambio aria, ecc.), sia attiva (temperatura, umidità relativa, concentrazione di anidride carbonica, ventilazione, luce, ecc.) e/o di eventuali altre esigenze (irrigazione e/o fertirrigazione, disinfezione, movimentazione, automatismi, ecc.).
Le serre ordinarie da orto poggiano su una fondazione in muratura (calcestruzzo, piattaforma a mattonelle autobloccanti da esterni), su un cordolo a perimetro del terreno o su un supporto mobile fissato al suolo. La struttura portante è per lo più con telaio in tubolare inalterabile di alluminio o acciaio zincato (antiruggine, resistente alla corrosione) essendo il ferro meno robusto e il legno facile a rotture, modificazioni, richiede manutenzione, ecc. Copertura e pareti incolori, ad alta trasparenza e di lunga durata, sono a lastre di vetro e fibra di vetro lucido o translucido, a singola o doppia parete, a elevata resilienza e resistenza meccanica, fissate alla struttura portante con giunture (giunti, coprigiunti, guarnizioni, bulloni in alluminio, acciaio, gomma), oppure in materia plastica rigida o semi-rigida, liscia o ondulata di resina, vetroresina, poliestere, policarbonato (PC) alveolare protetto dai raggi UV (coibente, resistente, leggero), o in film flessibili di polietilene (PE) o in etil vinile acetato (EVA) anche sovrapposti (maggior tenuta meccanica e termica), cloruro di polivinile (PVC) anche antigoccia, oltre a speciali termici di PE a bassa densità lineare (PEBD). Il vetro è assolutamente trasparente, a isolamento termico, insensibile all’irraggiamento solare e alla combustione, inalterabile da umidità e acidi, ma più fragile, pesante e costoso, mentre in genere le plastiche si deteriorano e sono a durata più limitata. A seconda delle dimensioni della serra standardizzata, per lo più nella testata è inserita la porta d’accesso (a battente, scorrevole o ribaltabile per macchine agricole), singola o doppia, a chiusura in plastica o ermetica, oppure testate e fiancate apribili con manovelle. Le strutture più ampie montano finestre sul tetto ad apertura manuale o automatica, una o più laterali, singole o doppie, a gravità, vasistas, avvolgimento film plastico o automatizzate e accessori vari (banco lavoro, bancali di coltivazione in metallo o muratura, passerelle, mensole, ecc.). Adeguate aperture verso l’esterno servono per effettuare ricambi di aria a effetto ventilante, raffreddare la temperatura surriscaldata dal calore del sole, diminuire l’umidità dell’aria per evitare la formazione di condensa interna (condizione ideale per il proliferare di malattie fungine che si propagherebbero velocemente al chiuso) durante l’inverno e mantenere costante il livello di anidride all’interno della serra. Un naturale ricambio d’aria può avvenire tramite apposite feritoie di lato al tetto, ventole di scarico e griglie di aspirazione motorizzate, ventilatori installati in parallelo o in serie agli angoli diagonalmente opposti e lungo i lati. Mantenendo l'aria forzatamente in circolo durante l'inverno, le serre riscaldate rimangono a temperatura interna uniforme, altrimenti il flusso di calore salirebbe verso l’alto, lasciando al freddo dalle piante a terra. Il fabbisogno termico di una serra – dipendente dalla temperatura richiesta dalle piante coltivate, dall'ubicazione e dalla tipologia costruttiva – può richiedere un impianto di riscaldamento (energia elettrica, gas, ecc.) per mantenere il grado di calore desiderato. In estate, le coltivazioni in serra vanno invece protette dal calore e dall'intensità della luce con il ricambio d'aria a ventilazione naturale e/o forzata, un sistema di raffreddamento evaporativo e ombreggianti esterni (schermi di copertura avvolgibili in legno o alluminio, reti di materiale plastico, ecc.), interni (teli plastici, cannicciati, ecc.) o tinteggianti temporanei specifici. Nelle serre ad alto contenuto tecnologico, una serie di strutture, di attrezzature e di impianti di controllo a gestione automatizzata regolano e programmano il sistema di illuminazione addizionale artificiale (lampade a fluorescenza, a mercurio, a vapori di sodio, ioduri metallici, ecc.) di servizio e d’emergenza, le temperature di riscaldamento – tramite termosifoni, generatori di aria calda, stufe (gas, gasolio, elettricità), fonti alternative, ecc. – e di raffrescamento (finestrature, ombreggiamento, teloni scorrevoli), il condizionamento (a pompa di calore, evaporazione sollecitata da ventilatori Cooling System, ecc.), la carbonicazione (arricchimento di CO2 potenziante il processo di fotosintesi clorofilliana), l'umidità relativa (irrigazioni per aspersione, micronebulizzazione Fog System), e di movimentazione (bancali scorrevoli e/o estraibili, ecc.). L’installazione di impianti fotovoltaici integrati nella copertura delle serre si sta sviluppando nell’orto-vivaismo in ambiente protetto per rendere indipendente la struttura a livello energetico senza compromettere la produttività delle colture. I pannelli fotovoltaici al silicio sulle falde esposte a sud di serre fisse (anche preesistenti, senza manomettere la struttura a supporto), oltretutto sostituiscono in modo efficiente gli schermi oscuranti. In questo settore di impresa, la gestione, gli impianti e il controllo richiedono, infatti, un ragguardevole il dispendio energetico per la produzione e la post-raccolta, ma contributi e incentivi statali e regionali o nazionali sono destinati allo sviluppo agricolo.
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