Semi orto

Scelta dei semi

I semi di orticole da seminare nell’orto per originare la prossima generazione di colture sono da scegliere in modo ponderato a seconda della località in cui è posto il sito, delle caratteristiche dell’area coltivabile disponibile – dimensioni, struttura, esposizione solare (es. prolungata adatta a cetrioli, melanzane, peperoni, pomodori), ecc. – e di ogni suo spazio determinato più adatto alle specie a potenziale miglior crescita (es. mezza ombra per carote, cavoli, cicorie, fagioli, fagiolini, lattughe, piselli) mettendo in conto il fattore dei gusti personali (es. barbabietola rossa, sedano, ecc.). Un appezzamento di dimensioni ridotte non risulta adatto a piante di grossa dimensione, che necessitano di ampie zone per crescere e non producono appieno e in modo ottimale se restano confinati, ma consente invece di considerare di aggiungere tralicci d’appoggio per piante rampicanti che si allungano così verso l'alto. Con semi di ortive dal ciclo produttivo scaglionato durante tutta la stagione – in modo precoce, in periodo intermedio e tardo – come fagiolini in estate dall’inizio alla fine e zucca in autunno, il lavoro impiegato viene ripagato da raccolti continuativi nel tempo. I semi di numerose verdure sono seminati direttamente all’aperto, interrati nell’orto, all'inizio della stagione di crescita invece che essere avviati in precedenza, protetti al chiuso in semenzai contenitori. Piante come basilico, bietole, carote, cetrioli, lattughe, melanzane, patate, piselli, pomodori, prezzemolo, rape, ravanelli, rucola, zucca, zucchine, non amano infatti essere disturbate per venire trapiantate.

La scelta della propagazione del seme con la tecnica di impianto della semina diretta, rapida per risparmio di lavorazioni e a ridotto stress idrico, che genera raccolti puri e fedeli per caratteristiche di specie, esenti dalla remota eventualità di antenati transgenici come nel caso possibile di piantine acquistate, consente di coltivare in pieno campo ortive (bietole, cetrioli, okra, zucca, ecc.) e legumi (fagioli, piselli, ecc.) come quelli a rapido accrescimento che non reggerebbero un trapianto, orticole dalla parte commestibile rappresentata dalla radice a fittone (carote, pastinaca, rape, ravanelli, scorzonera, ecc.), colture da taglio (basilico, cicorie, indivia, lattuga, misticanza, prezzemolo, rucola, spinaci, valeriana, ecc.) ed erbe aromatiche. Trovandosi appieno nelle condizioni generali consone a seminare, a partire dal letto di semina già ben preparato, bisogna essere in possesso di sementi idonee a una fase di germinazione ottimizzata, cioè connotate da requisiti che consentano sviluppo in velocità e percentuale di riuscita dipendenti da un insieme di fattori (specie, varietà, ambiente, ecc.).

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Semi preparati e pretrattati

I semi preparati per le coltivazioni convenzionali e, in particolare, quelli appartenenti a specie ortive che germogliano molto a rilento, soggette quindi a incorrere con facilità in attacchi di marciumi, sono sottoposti dalle ditte sementiere a particolari interventi di specifico pretrattamento presemina, che indirettamente influiscono in maniera positiva sulla germinazione e sull'emergenza delle piantine. Le sementi vengono raccolte dalla pianta al termine della maturazione, pulite, lavorate con sofisticate tecniche di disinfezione antiparassitaria per prevenire le patologie trasmissibili per seme, asciugate a bassa umidità relativa, sottoposte a calibratura con precisione a seconda del peso specifico (selezionate per dimensione omogenea a vantaggio dell’uniformità di emergenza e della tolleranza a temperature anche non ottimali quali semi calibrati solitamente per utilizzo professionale con macchine piantatrici), testate e confezionate impacchettate per essere immesse nel circuito della commercializzazione. Durante la lavorazione, la semente può essere eventualmente sottoposta a un processo di pellicolatura per rendere ogni singolo seme pellicolato più regolare in superficie e per incorporarvi prodotti concianti a prevenzione di infezioni fungine nella fase di sviluppo iniziale delle piante.

Problematiche tipicamente sopravvenienti in alcune specie orticole (es. finocchio, sedano) o rischi di malattie in seguito ai lunghi periodi di giacenza (es. prezzemolo, un mese) necessari per riuscire a germinare vengono evitati ricorrendo al seme pregerminato (es. carota), tipologia immessa in commercio già in fase di germinazione avviata (tegumenti seminali staccati e aperti, in certi casi con la prima radichetta emessa). Questo pretrattare con pratiche di lavaggio e di essiccamento che direttamente sono andate ad agire sulla fisiologia del seme selezionato e sull’evoluzione dei suoi processi germinativi ha lo scopo di massimizzare l'entità della nascita del germoglio – in tempi più rapidi e in modo uniforme a fronte di emergenze climatiche stressanti – di piantine omogenee in quantità, vigorose, a potenzialità di resa aumentata.

Per facilitare la gestione, rendere più precisa e regolare la distribuzione di alcune sementi (Compositae come cicoria, indivia, lattuga, ecc.) – in particolare di dimensioni ridotte (basilico, carote, rape, ecc.) e/o irregolari, ancor meglio a capacità germinativa alquanto elevata (minimo 95-98%) – durante l’operazione di semina meccanica a pieno campo, le aziende sementiere preparano semi confettati procedendo a confettare ogni seme nudo (puro, vigoroso, sano, ecc.) con una sottile pellicola di rivestimento poroso in materiale naturale (bentonite, dolomite, silice, talco, torba, vermiculite, ecc.) – veicolante miscele potenzianti e/o difensive di sostanze diverse incorporate quali microelementi, fertilizzanti di natura organica, nell’eventualità anticrittogamici, fungicidi, ecc. – frammisto a legante idrosolubile. Compensando le differenze di calibro, peso e forma esistenti in natura, questa applicazione rende il seme confettato di aspetto similare a una sorta di confetto con un trattamento che, pur riducendone lievemente il tenore di germinabilità, risulta in generale migliorativo e uniformante della maturazione. La copertura protettiva confettante ad elevato potere di assorbimento si dissolve sciogliendosi o dividendosi in due (tipo ‘split pill’) a contatto di un certo grado di umidità (es. acqua di irrigazione) dopo l’immissione nel terreno in modo da favorire la fase di germinazione della maggior parte dei semi liberati. Vengono venduti a numero oppure come semi preseminati disposti in precisa e perfetta distribuzione alle distanze più adatte nella trama di strisce (confezionate in formati a misura standard, ritagliabili e conservabili per successivi utilizzi) di leggero tessuto in fibra cellulosica idrosolubile, biodegradabile, pacciamante. Consentito anche nella pratica dell’agricoltura biologica, questo mezzo tecnico – di pronto e pratico uso, facile e veloce da stendere sul letto di semina e, a seconda delle necessità, anche ricopribile con un sottile strato di terriccio – da irrigare regolarmente ottimizza lo sfruttamento del terreno disponibile per ottenere una produzione regolare a resa superiore di specie orticole, aromatiche e officinali.


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Semi orto: Acquistare i semi

Prima che inizi la primavera, per prepararsi a una semina che consenta una riuscita di successo, si possono acquistare – nei negozi specializzati in forniture agrarie per agricoltura professionale e hobbistica o online – sementi integre, controllate di qualità superiore, sigillate in busta (preferibilmente in carta stagnola, termosaldata, a protezione da umido, aria, luce, ecc.) riportante le date di imbustamento e di scadenza. Essenziale per evitare fenomeni di dormienza (che nelle specie orticole di norma non si verifica) è che le sementi non siano troppo datate o conservate non correttamente, poiché i semi ortodossi possono conservare a lungo la loro facoltà germinativa a condizione di essere mantenuti in adeguate condizioni di temperatura e di umidità – umidità (6-8% circa), temperatura moderata (14°-15° C), ridotta umidità relativa (30-40%) – in un ambiente di stoccaggio asciutto e fresco (per evitare comparsa di muffe, tracce di umidità, ecc.) provvisto di moderne attrezzature ermetiche. L'elevato standard qualitativo di una semente sana contraddistinta da diverse proprietà – purezza, vigore, sanità, patrimonio genetico della varietà di appartenenza – immessa in commercio per l’impiego nel processo di coltivazione viene garantito in conformità a determinati standard in vigore e certificato da organismi di controllo. Le confezioni di bustine devono essere dell'ultima stagione per potere contenere semi caratterizzati da vitalità, elevata capacità di germinare per un certo periodo e vigore di energia germinativa nel dar vita a una nuova pianta. La scarsa freschezza del seme – embrione di vita nel quale l’età incide sulla salute, per cui le cellule muoiono con il trascorrere del tempo e non possono essere rigenerate – comporta infatti l’incapacità di germogliare oppure la riuscita in notevole ritardo generando piantine asfittiche poco vitali. Sulle bustine confezionate – che è meglio conservare durante il ciclo vegetativo dell’orticola da seme – sono riportate un certo numero di specifiche informazioni e istruzioni consigliate: periodo e modalità di semina (profondità, distanza dei semi nel terreno, quanti seminarne per buca, ecc.), esposizione, annaffiature, concimazioni, tempi previsti per il raccolto, malattie, ecc.

Per chi pratica l'agricoltura biologica che limita i danni da malattie e insetti ai raccolti adottando strategie ecologiche, colturali o meccaniche in sostituzione dei fertilizzanti sintetici, delle sostanze antiparassitarie, ecc., le sementi da comprare sono quelle controllate e certificate da appositi Enti come biologiche (non ibride e riproducibili), provenienti da anni di coltivazione con il medesimo metodo naturale senza l'ausilio di concimi, pesticidi o prodotti chimici di sintesi in alcuna fase di manipolazione (concia conservativa, ecc.), ma sono consentiti anche i semi non trattati chimicamente provenienti da colture convenzionali in mancanza di disponibilità dell’equivalente biologico provvisto di certificazione.

Durante la stagione di raccolta si può decidere di non procedere a prelevare tutta la resa prima che le piante fioriscano e producano semi, allo scopo di lasciare qualche orticola in fiore e, qualora siano sane e vigorose, raccoglierne le sementi. Questi semi probabilmente subiranno un’impollinazione incrociata, che non offre alcuna sicurezza relativamente al tipo di pianta che si svilupperà, alla sua connotazione in vitalità e vigore, ma di sicuro sarà adattata alle condizioni del luogo. Anche se con la produzione personale di semi rimangono controllate la raccolta, lo stoccaggio, il trattamento e si risparmia sul costo di acquisto, si tratta di un metodo di difficile conduzione per gli inesperti, oltre che irto di insuccessi.


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