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In Italia gli alberi vengono utilizzati per produrre siepi in grandi giardini o parchi; generalmente si utilizzano carpini, sophore, lecci, gelsi, cipressi. Si tratta di veri e propri alberi, che vengono piantati vicini e in seguito potati in modo da mantenere la struttura in una forma prestabilita. Chiaramente se si smette di potare le piante, nell'arco di alcuni anni gli alberi torneranno alla loro forma originale, ostacolandosi gli uni gli altri, ed intrecciando le loro ampie chiome. Gli alberi per siepi più diffusi sono i cipressi, a volte anche in particolari specie o varietà, come i cipressi nani, le thuje dalla chioma grigio argento, o i cupressocyparis. I nomi appartengono a varie specie, ma l'aspetto generale delle piante è molto simile, con chioma sempreverde e fogliame sviluppato in piccole scaglie aromatiche. Queste siepi, se non potate fin da piccole, possono diventare veri e propri colossi, fino a superare i 6-8 m di altezza, spogliandosi nella parte bassa.
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Meno facilmente si vedono in Italia siepi di castagno, di olmo, di ippocastano o di conifere varie. Queste siepi un tempo venivano molto utilizzate, per delimitare i campi coltivati, o per proteggere gli ampi viali di accesso alle grandi ville. Sono entrate in disuso anche le siepi di ceppaie: piante di castagno o di carpino venivano coltivate in modo da produrre più fusti da un solo ceppo di radice; periodicamente si tagliavano i fusti, per permettere alle radici di produrne di nuovi, in modo da avere sempre a disposizione una buona quantità di legname. Per poter permettere a piante di alto fusto di svilupparsi al meglio, risulta importante posizionarle alla corretta distanza; si vedono comunque nei parchi siepi prodotte con molti alberelli posizionati vicini, le cui chiome vengono potate più volte all'anno, in modo da ridurre lo spazio occupato.
Una siepe costituita da alberi deve avere una precisa struttura già al momento dell'impianto: in futuro le piante tenderanno a crescere molto, e quindi o si prevedono grandi interventi di potatura più volte all'anno, oppure si posizionano gli alberi a molti metri gli uni dagli altri. In questo secondo caso, in genere si rischia che per lungo tempo la siepe non abbia una sua coesione, e presenti ampi spazi tra i vari componenti. Nel primo caso invece, si rischia che con il passare degli anni alcuni esemplari soffrano eccessivamente per la vicinanza con alberi più vigorosi, che tendono a crescere più degli altri. Molte siepi di alberi sono costituite da piante coltivate ad alberello: il fusto spoglio lascia intravedere l'esterno, oppure viene addossato ad un muro, sopra il quale la chioma si allarga senza problemi. In commercio esistono anche varietà di piante dalla forma fastigiata, ovvero a cono o a piramide: la base ampia di un carpino o di un olmo fastigiati, permette di chiudere completamente la visuale.
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