Compo, Concime per Azalee, Rododendri, Camelie e Tutte Le Piante acidofile da Balcone, terrazzo o Giardino, 1 Litro, 9x18.7x27 cm Prezzo: in offerta su Amazon a: 7,97€ |
Il lentisco, essendo originario di climi mediterranei e temperati, ama le zone soleggiate, anche se può essere messo a dimora in luoghi semiombreggiati. È in grado di sopportare temperature che si aggirano attorno ai – 10°C ma, se si trova in regioni soggette a inverni rigidi, è conveniente proteggerlo o spostarlo in prossimità di muri o di altri arbusti. Le annaffiature devono avvenire ogni 15/ 20 giorni circa durante la stagione estiva; in inverno è conveniente ridurre le annaffiature mentre, durante la stagione primaverile e autunnale, è conveniente porre alla base della pianta di lentisco, del concime organico maturo, in modo tale da conferirle il giusto apporto di sostanze nutritive indispensabili alla crescita della pianta stessa, delle sue foglie e dei suoi fiori.
MIMOSA PUDICA SENSITIVA IN VASO CERAMICA, pianta vera Prezzo: in offerta su Amazon a: 22,5€ |
Prima di comprendere quali sono le tecniche applicate per la moltiplicazione della pianta di lentisco, è conveniente analizzare il tipo di terreno in cui metterla a dimora. Il lentisco solitamente predilige terreni sciolti, ricchi di sostanze nutritive e ben drenati. Tuttavia, in natura, può trovarsi in terre povere e rocciose. Mettendolo a dimora in un giardino, si può notare una certa differenza circa la velocità di crescita, i fiori più rigogliosi e le foglie più in salute; ciò è dovuto al semplice fatto che, la pianta, trovandosi in un terreno ricco di elementi, riesce a trarre maggior nutrimento da questa terra rispetto ai vegetali che si trovano spontaneamente in natura. La moltiplicazione del lentisco può avvenire per semina o talea semilegnosa. Quest’ultima pratica si effettua nella stagione primaverile, anche se, non è molto utilizzata perché la talea ha maggior difficoltà a radicare.
Tra le principali malattie e parassiti che possono danneggiare la pianta di lentisco, ci sono: gli acari, la cocciniglia e l’oidio. La cocciniglia, se presente in piccole zone, può essere eliminata dalla pianta in modo manuale: utilizzare un batuffolo di cotone imbevuto in acqua e alcool. Gli acari invece, attaccano le foglie, traendo nutrimento dalla linfa delle stesse e, distruggendo il fogliame. Per eliminarle basta utilizzare un prodotto antiparassitario da applicare durante gli attacchi e prima, in modo da prevenire l’insorgere di questi parassiti molto dannosi. L’oidio è un fungo che porta alla formazione di macchie bianche e ricoperte da una sorta di polverina. Le foglie attaccate da questo parassita, con il passare del tempo arrivano addirittura al disseccamento. La debellazione consiste nell’uso di prodotti antifungini, sia durante e sia prima del manifestarsi dell’infezione.
COMMENTI SULL' ARTICOLO