Lauroceraso

Come annaffiare il lauroceraso

Molto diffuso, al punto da essere diventato poco attraente, il lauroceraso è un arbusto sempreverde, o anche un piccolo albero, dalle foglie lucide, coriacee, verde chiaro da giovani che si scuriscono col tempo. E' proprio grazie alla folta chioma che può essere mantenuta ad altezza moderata, tanto da formare siepi, e alla sua adattabilità a climi avversi, che il lauroceraso è stato ed è ancora tra le piante preferite per delimitare giardini o abbellire viali ed ingressi. Tra i suoi pregi anche la capacità di adattarsi alle irrigazioni naturali; il lauroceraso, dopo il primo anno in cui necessita di qualche annaffiatura, fintanto che non abbia radicato bene, vegeta in salute senza necessità di essere regolarmente irrigato. Chiaramente, durante le estati particolarmente torride, un'abbondante innaffiatura ogni paio di settimane non potrà che agevolarne la crescita e il rigoglio. Se possibile, evitare di utilizzare acqua troppo calcarea che, alterando l'acidità del suolo, a lungo andare può determinare una clorosi fogliare. Questo è un ulteriore motivo per cui l'irrigazione tramite pioggia è la migliore per questo arbusto.
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Come coltivare il lauroceraso

pianta di lauroceraso Il lauroceraso può essere coltivato per formare delle siepi oppure come esemplare singolo, anche in vaso. Ha bisogno di poche cure ed è capace di adattarsi a diverse situazioni. Oltre alle foglie lucide, si caratterizza per il portamento fitto, i piccoli fiori bianchi raccolti in racemi eretti e le bacche simili ad olive. La pianta fiorisce a metà primavera, ma può capitare che rifiorisca di nuovo in autunno. I fiori sono profumati, ma foglie e bacche contengono acido cianidrico, un elemento tossico se ingerito, ma dal sapore particolarmente sgradevole. La crescita di questo arbusto è abbastanza veloce; per questo, se coltivata in vaso, si deve prevedere di dargli un contenitore abbastanza grande. Le talee di lauroceraso prelevate in primavera, magari dopo una potatura, attecchiscono con facilità e questo è il sistema più semplice e pratico per propagarlo, anche se la pianta produce annualmente i semi. Questi ultimi, trasportati dagli uccelli, hanno colonizzato vaste zone d'Europa, tanto da aver fatto considerare il lauroceraso come una pianta infestante in molti luoghi.

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Come e quando concimare

Foglie di lauroceraso Se il lauroceraso viene impiantato in giardino, oltre a scavare una buca profonda dove sia sistemato un considerevole strato di materiale drenante, è opportuno concimare il terreno sul fondo con stallatico maturo o concime a lenta cessione. Lo stesso discorso vale per gli arbusti sistemati in vaso. E' bene inoltre alleggerire il terreno con modeste quantità di sabbia. Il lauroceraso predilige i terreni leggermente acidi e, al contrario, non ama un substrato argilloso, troppo calcareo o compatto. Le piante in siepe già attecchite vanno concimate una volta all'anno con stallatico maturo che sia sparso in autunno alla base delle piante, facendo attenzione a non toccare i tronchi. Le gelate e le successive piogge provvederanno a sciogliere gradualmente il fertilizzante e ciò che ne resta in primavera, potrà venire incorporato al terreno con una leggera zappatura. Si può usare anche del concime per piante verdi, magari in forma granulare, facendo attenzione che non sia troppo ricco di azoto per non incrementare, sulla pianta troppo stimolata alla crescita veloce, la presenza di insetti e malattie crittogamiche.


Lauroceraso: Esposizione, malattie e possibili rimedi

Bacche di lauroceraso Dal punto di vista dell'esposizione, il lauroceraso è davvero poco esigente. Cresce bene in posizione soleggiata, in mezz'ombra ed anche all'ombra, se ha comunque una buona areazione. Altra sua caratteristica molto apprezzata è la scarsa facilità con la quale si ammala. Soprattutto se posizionato in un luogo favorevole, il lauroceraso è molto resistente. Tra le avversità che possono attaccarlo c'è l'oidio, che colpisce quasi esclusivamente le foglie giovani e tenere in primavera. Le parti colpite vanno tagliate ed eliminate e la pianta va trattata con lo zolfo che va distribuito sull'intera chioma, oppure con specifici prodotti antioidici facilmente reperibili in commercio. Gli afidi, in alcuni casi, possono infestare il lauroceraso; le foglie si riempiono di melata e di fumaggine ed anche in questo caso è opportuno utilizzare un insetticida specifico, magari lavando poi le piante con acqua e una piccola percentuale di sapone di Marsiglia. Infine, si può citare l’oziorrinco, un coleottero che mangia i margini delle foglie e può arrivare all'apparato radicale. Anche questa avversità va combattuta con un insetticida, facendo attenzione che arrivi alle larve nel terreno.



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