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La potatura del lauroceraso cambia in base al portamento della pianta o alla sua modalità di coltivazione. Come già detto, questo arbusto sempreverde può essere coltivato a gruppi di piante per creare siepi molto alte o fitte o come albero solitario con pura funzione estetica e ombreggiante. I tagli di potatura ed i periodi di intervento cambiano proprio in base alla forma della pianta. Il lauroceraso solitario deve subire tagli di ritorno che aggiustano e accorciano i rami che sporgono troppo dalla chioma o che crescono troppo intensamente togliendo spazio al giardino, mentre la siepe va tagliata eliminando rami alla stessa altezza per creare quel famoso effetto “barriera” tipico di tutte le siepi.
L’albero solitario di lauroceraso va potato essenzialmente con tagli di ritorno. I tagli di ritorno, in potatura, sono dei raccorciamenti dei rami. Questi raccorciamenti servono non solo a migliorare la forma della chioma, ma a stimolare anche l’emissione di nuovi germogli. La potatura del lauroceraso solitario avviene di solito due volte all’anno, a marzo e a giugno o settembre. La prima deve riguardare l’albero molto vecchio e legnoso, i cui rami ormai troppo lunghi e vigorosi sporgono dalla chioma occupando troppo spazio in giardino. Questi rami vanno accorciati per ridare alla pianta la sua forma originaria, ovvero ordinata e rigogliosa. I rami da potare si individuano guardando le diramazioni di quelli principali. Questi non vanno potati, mentre si accorciano quelli secondari che compaiono appena i rami principali si dividono in due. L’altezza del taglio di ritorno va calcolata guardando la parte di ramo che sporge al di sopra del suolo.
La potatura di giugno o di settembre serve a migliorare la forma della pianta. Durante questa fase, vanno accorciati tutti i rami della pianta, facendo attenzione a non danneggiare le foglie, le quali servono proprio a donare il classico effetto decorativo del lauroceraso. L’accorciamento dei rami svolge una funzione di modellamento della forma, dove l’altezza degli stessi viene liberamente decisa dal potatore. In genere, se l’albero è piccolo, i rami vanno tagliati al massimo a quindici centimetri di altezza, mentre, se è molto grande, si possono accorciare anche di trenta o trentacinque centimetri. Per evitare di creare degli spazi vuoti tra la chioma, è meglio individuare prima i rami da tagliare. In genere, si deve cercare di suddividere equamente, per tutta la chioma, i rami da accorciare. I rami non vanno tagliati tutti alla stessa altezza, ma con lievi differenze dettate dalla posizione degli stessi. Solo in questo modo si riesce a modellare la chioma donandole il portamento tipico dell’albero.
La siepe di lauroceraso va potata sempre due volte l’anno, ma in periodi diversi rispetto all’albero solitario. La siepe, infatti, va potata a giugno e a settembre. La prima potatura va effettuata rigorosamente all’inizio del mese di giugno, farla dopo rischierebbe, infatti, di bloccare lo sviluppo vegetativo della pianta, che, come sappiamo, ha due periodi vegetativi. La potatura della siepe è più semplice di quella dell’albero. In questa struttura vegetale bisogna individuare solo i rami che mostrano diverse altezze o che sporgono troppo rispetto ad altri. L’altezza della siepe, a differenza dell’albero, deve essere perfettamente simmetrica, in modo da ottenere una vera e propria parete vegetale. Il lauroceraso si pota con i più comuni attrezzi da potatura: forbici, cesoie, ecc. In caso di rami troppo duri e grossi si può usare il seghetto. La siepe si pota benissimo con le cesoie, così come anche l’albero piccolo. In caso di lauroceraso molto alto si può dover ricorrere allo svettatoio. I tagli vanno effettuati partendo dall’alto verso il basso, in modo da consentire il drenaggio e lo scivolamento dell’acqua di irrigazione o della pioggia. Tutti gli attrezzi per potatura vanno puliti e disinfettati, sia prima che dopo l’uso.
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