Coltivare le ortensie

vedi anche: Ortensia

Come annaffiare correttamente l'ortensia

Le operazioni di annaffiatura sono importantissime per una corretta coltivazione delle ortensie. Questa pianta, infatti, ha necessità di essere annaffiata regolarmente. Solo in questa maniera si potranno ottenere ottimi risultati, senza tralasciare però la buona regola secondo cui non basta semplicemente irrigare l'ortensia, ma anche farlo correttamente. Questa tipologia di pianta gradisce moltissimo l'acqua poco calcarea, per cui, possibilmente, è meglio utilizzare questa. L'irrigazione deve avvenire abbastanza frequentemente. Questo vale soprattutto nella stagione estiva e nelle zone più meridionali. Le annaffiature devono avvenire quotidianamente a partire dalla fine della primavera, prevedendo in media 7-8 litri di acqua per ogni piantina. Non bisogna esagerare, pena la morte dell'ortensia.
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La coltivazione e la cura dell'ortensia

Fiori di ortensia violetti La coltivazione dell'ortensia è relativamente semplice e porta risultati soddisfacenti se effettuata correttamente. Il Ph del terreno è di fondamentale importanza. Questo deve risultare possibilmente acido. Nel dubbio, comunque, anche terreni neutri possono andare bene. Le ortensie sono piante resistentissime, anche nelle condizioni non proprio ottimali e questo le rende semplicissime da coltivare. La cura parte innanzitutto da un'annaffiatura e da una posizione corrette per evitare scottature irrimediabili a fiori e foglie. Potare l'ortensia regolarmente è importantissimo. Fondamentale risulta farlo nella maniera corretta per non rovinare la fioritura. L'eliminazione dei rami più anziani è indispensabile per donare maggiore aerazione alla pianta e farla crescere al meglio. L'ortensia si riproduce sia per seme che per talea.

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L'importanza di una concimazione corretta e puntuale

Fiori di ortensie blu Così come avviene per qualsiasi altra tipologia di coltivazione, anche nel caso dell'ortensia la concimazione ricopre un ruolo importantissimo. Questa va correttamente suddivisa a seconda del periodo dell'anno in cui ci si trova. Tra gennaio e febbraio è bene provvedere con la concimazione cosiddetta "organica", al fine di integrare bene le sostanze presenti nel terreno, intervenendo anche con zappature leggere. A marzo è, invece, necessario intervenire con una concimazione chimica. Il fertilizzante ideale è quello per le piante di tipo acidofilo e caratterizzato da lenta cessione. Nel caso di terreni prevalentemente neutri o alcalini bisogna integrare le sostanze presenti mediante l'utilizzo di concimi a base di solfati di ferro che vanno sparsi sul terreno o mescolati all'acqua utilizzata per annaffiare le piante.


Coltivare le ortensie: Malattie dell'ortensia e possibili rimedi

Cespuglio di ortensie blu Esporre correttamente l'ortensia è una regola importantissima nella coltivazione di questa pianta. Essa predilige un'esposizione né troppo al sole né troppo all'ombra, ma una corretta via di mezzo. In linea di massima è consigliabile esporre l'ortensia al sole di mattina ed all'ombra nelle ore pomeridiane. In montagna, e nelle zone più fresche in generale, va benissimo un'esposizione soleggiata durante l'intera giornata. Al Centro Sud, invece, meglio prediligere un'esposizione ombreggiata ma in una buona condizione di luce. La cosiddetta "clorosi ferrica" è una della malattia che maggiormente colpiscono l'ortensia. Si manifesta con un progressivo ingiallimento delle foglie, da curare con concimi a base di ferro. Anche gli insetti danneggiano irrimediabilmente le ortensie. Contro questi ospiti indesiderati si può agire esclusivamente con piretroidi da spruzzare localmente.


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