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Una delle particolarità più interessanti in questo senso è lo sviluppo piuttosto intenso dei fiori, i quali però sono anche sterili e con una funzione più che altro “vessillare”, vale a dire adatto all’impollinazione. Di specie ve ne sono diverse, ma quella che viene maggiormente coltivata come pianta prettamente da ornamento è l’Hydrangea macrophylla (nota anche come hortensia appunto): l’origine è cinese, ma anche in Giappone sono presenti degli esemplari davvero interessanti. In pratica, si tratta di un arbusto che è splendidamente dotato di una longevità notevole e incredibile: esistono, infatti, delle piante che riescono a vivere all’interno dei giardini anche per quaranta o cinquanta anni senza che sia necessario approntare delle cure particolari o sofisticate.
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Di solito, l’ortensia viene a essere prodotta su larga scala come vaso fiorito, mentre la durata che può vantare come fiore reciso è piuttosto limitata e non invidiabile dal punto di vista botanico. La moltiplicazione della pianta avviene per talea di stelo (il frammento appositamente tagliato e sistemato nel terreno o nell'acqua per dare nuova vita alle parti mancanti e a un nuovo esemplare) e in questo modo è possibile asportare le foglie basali, provvedendo a ridurre, al contempo, la dimensione di quelle che si trovano nella parte più mediana, al fine di diminuire drasticamente la traspirazione; inoltre, bisogna ricordare di lasciare intatto il paio superiore, visto che è proprio quello che svolge la funzione di produttore di rizocolina, il sostegno più adatto per la radicazione della pianta. Come avviene appunto questa fase della radicazione? Anzitutto, è necessario creare un adeguato substrato, composto semplicemente da torba e sabbia, e questo stesso composto deve subire l’effetto della nebulizzazione. Il periodo più indicato in questo senso per portare a termine tale operazione è quello compreso tra i mesi di aprile e di agosto. Un altro consiglio utile, poi, può essere quello di evitare, perché assolutamente inutile, l’impiego del trattamento della talea mediante l’utilizzo di fitoregolatori come NAA (solitamente usato proprio per la radicazione: si tratta del Naftal, una formulazione liquida a base di acido alfanaftilacetico, da cui deriva la sigla) o anche IBA (in questo caso, invece, si fa ricorso all’acido giasmonico o paraclorobutrazolo). A questo punto, si deve procedere con la sistemazione delle talee radicate in un altro substrato, formato in tale occasione da torba e terra di brughiera, in modo da far svernare le stesse al di sotto di un tunnel sottoposto a riscaldamento. Il passo successivo consiste nel trapianto nei vasi e nella potatura.
C’è da sottolineare che le varietà di ortensia sono davvero numerose e il miglioramento genetico cerca di ottenere, oltre a quelle tipiche bianche, rosa, azzurre, anche colori più brillanti, con dimensioni comunque limitate. La pianta abbisogna di attenzioni davvero accurate, visto che va soggetta a molte malattie e virus (tra i più frequenti, possiamo citare l’ingiallimento delle nervature delle foglie, l’infestamento da nematodi, curabile mediante la sostituzione del terriccio e il cosiddetto “mal bianco”, l’Erysiphe polygoni); il risanamento può anche avvenire attraverso la coltura in vitro.
Le foglie dell’ortensia sono numerose e dunque hanno anche una traspirazione intensa che richiede acqua in quantità abbondante e generosa (la chioma va nebulizzata con particolare frequenza). La limitazione della traspirazione, inoltre, avviene con degli appositi antitraspiranti che sono distribuiti sulle foglie, consentendo di ridurre drasticamente la frequenza delle irrigazioni. Aggiungendo alla terra soluzioni consecutive di solfato di alluminio si può beneficiare dei fiori blu a partire dalle varietà rosa. Le ortensie sono forzate procedendo come le azalee: vengono poste a una bassa temperatura (2°C) per circa tre settimane, al fine di eliminare la dormienza delle gemme, passando poi in serra, dapprima alla temperatura di 18°C e dopo scendendo fino a 15°C, ponendo in essere delle abbondanti irrigazioni. Il terreno più consigliato deve avere un Ph alcalino e una posizione di semi-ombra.
Infine, si può concludere parlando di una interessante curiosità: le ortensie vantano una serie impressionante di varietà e ciò non è altro che il risultato delle coltivazioni in Giappone dell’Hydrangea Macrophylla, per cui tutte le specie attualmente in commercio sono le discendenti dirette di quella antica introduzione avvenuta verso la fine del ‘700.
Nel linguaggio dei fiori si sa, ogni specie racchiude in se un particolare messaggio nascosto. L’ortensia è una pianta dalla suggestiva conformazione e dai differenti e delicati colori. Nonostante il loro bellissimo aspetto, il significato attribuito al fiore non è dei più rosei! Infatti, indicano l’intenzione di troncare, di tagliar la corda, di scappare o allontanarsi dalla persona a cui li state regalando! Se volete far colpo sulla vostra partner, meglio cambiare idea in anticipo per evitare di causare spiacevoli incomprensioni! Da dove proviene questo particolare significato? Da Philibert Commenson, che permise all’Ortensia di giungere fino in Europa dopo un lungo viaggio partito dalla Cina e dal Giappone e che, in segno del suo amore, la regalò alla moglie del suo amico, della quale era innamorato.
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