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Nelle tecniche colturali da mettere in atto durante la cura dell’ortensia, ci sono l’analisi climatica e la scelta del terreno in cui mettere a dimora la pianta. Per quanto riguarda il terreno, l’ortensia ha bisogno di un terriccio a medio impasto miscelato con perlite, torba, compost, letame, ghiaia e sassolini. Questa composizione è necessaria affinché il terriccio sia sempre umido, ma allo stesso tempo non trattenga l’acqua delle annaffiature, causa di marciume radicale. È conveniente sapere che, lavorare per bene il terreno con una vanga, agevola l’attecchimento e la crescita rigogliosa dell’ortensia. Dal punto di vista del clima, l’Hydrangea preferisce un ambiente mite, fresco, umido, piovoso e con temperature non troppo elevate. Nel momento in cui decidiamo di mettere la dimora questo esemplare in una zona a clima caldo, è conveniente collocarla in una zona ombreggiata. Così facendo si evita che il sole bruci il verde fogliame. Infine, è bene fare molta attenzione al troppo freddo e alle gelate invernali.
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La cura dell’ortensia consiste nell’apporto delle giuste quantità d’irrigazioni e nella messa in pratica di alcune tecniche tali da avere una pianta sempre in salute. Le annaffiature devono essere frequenti in modo tale da mantenere un terreno sempre umido, però occorre fare attenzione ai ristagni idrici, causa di attacchi fungini e marciumi radicali che portano alla morte della pianta. Le irrigazioni devono essere maggiori durante la gemmazione. Prima che inizino a farsi sentire i freddi e le gelate invernali, è necessario praticare la pacciamatura; basta della paglia, delle foglie o simili, da posizionare alla base dell’ortensia e proteggerla così dal gelo dell’inverno. Verso i mesi di aprile e maggio occorre concimarla con del fertilizzante minerale. La potatura invece si pratica durante la fine della stagione estiva, precisamente verso settembre. Con delle forbici ben disinfettate si procede col recidere i rami secchi, danneggiati o attaccati da parassiti; il taglio si pratica appena sotto l’infiorescenza.
Sotto il punto di vista delle malattie e dei parassiti occorre seguire regole precise per la cura dell’ortensia. In primo luogo occorre fare una distinzione tra parassiti animali e vegetali giacché queste due categorie hanno due tecniche di debellazione diverse. L’ortensia può essere aggredita dalla muffa grigia, dall’oidio e dal marciume radicale. Le prime due infestazioni vengono eliminate mediante l’uso, prima e durante l’aggressione, di antifungicidi e antiparassitari. Il marciume radicale può essere prevenuto nella seguente maniera: prima di mettere a dimora l’ortensia, occorre lavorare per bene il terreno e miscelarlo a materiali drenanti, così da far scorrere l’acqua delle annaffiature ed evitare ristagni. Occorre fare molta attenzione agli acari, agli afidi, alla cocciniglia. Questi parassiti vengono debellati applicando sulla chioma della pianta degli anticrittogamici o insetticidi. In seguito alla cura, occorre lavare il fogliame dell’ortensia in modo tale da eliminare i parassiti oramai morti.
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