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Tra le altre olivo malattie che vanno a colpire con grande frequenza questa pianta, troviamo sicuramente anche la tignola dell'olivo: stiamo parlando di un lepidottero dalle dimensioni ridotte, che si caratterizza per essere in grado di diffondersi nell'intero areale olivicolo, che nella maggior parte dei casi non va a provocare danni molto gravi, nonostante in qualche caso porta a cascole notevoli delle drupe.
Il più importante danno che viene provocato dalla tignola dell'olivo è, senza ombra di dubbio, quello relativo alla seconda generazione, che a va causare una cascola precoce dei frutticini (nel corso del periodo compreso tra giugno e luglio), nel momento in cui penetrano le larve e un'altra durante il successivo mese di settembre, nel momento in cui si verifica la fuoriuscita delle larve mature.La tignola dell'olivo va a colpire la pianta tre volte durante l'anno: la prima generazione attacca durante il mese di giugno ( sopratutto sui fiori), ma non porta danni particolarmente gravi, la seconda generazione è quella più pericolosa perché va a colpire in pieno il frutto e la terza generazione va ad attaccare le foglie durante la stagione invernale.Tra i vari pericoli per la pianta di olivo, troviamo senza ombra di dubbio anche quello rappresentato dalle cocciniglie.
In realtà, sono due le specie di cocciniglie più pericolose che possono attaccare la pianta di olivo, mentre esistono anche altre cocciniglie minori che, però, non sono così temibili.La cocciniglia tubercoliforme si è diffusa in tutta la penisola italiana e viene chiamata in questo modo dal momento che, se la femmina adulta viene isolata, presenta una forma decisamente globosa e delle colorazioni che vanno dall'aranciato al rosso mattone.Tra i vari danni che è in grado di provocare sulla pianta di olivo questo tipo di cocciniglia, dobbiamo riscontrare indubbiamente uno stato di malessere generale della pianta, andando a ridurre la linfa ed emettendo della melata, su cui poi si diffondono le fumaggini che vanno a limitare la fotosintesi e gli scambi di gas.I rami che vengono colpiti da questa tipologia di cocciniglia non riescono a fruttificare e, pian piano, tendono a distaccarsi dalla pianta.Un altro tipo di cocciniglia molto pericolosa è quella mezzo grano pepe, che è la specie maggiormente diffusa e che è in grado di provocare i danni più ingenti sugli oliveti; inoltre, la sua caratteristica di essere polifaga, porta questo tipo di cocciniglia a diffondersi su svariate piante che ha un elevato interesse agrario ed ornamentale.Il cicloconio corrisponde ad un fungo che si trova nell'intero areale di coltivazione dell'olivo e, in special modo, nella Regione del Veneto, in cui le precipitazioni si concentrano sopratutto durante la stagione primaverile e in quella autunnale.
Il cicloconio va ad attaccare la maggior parte degli organi verdi della pianta, ma concentra la sua attività dannosa sopratutto sulle foglie, nella pagina superiore, in cui compaiono diverse macchie dalla forma circolare, che possono svilupparsi in modo isolato oppure a gruppi.Tutte queste macchie si caratterizzano per avere una colorazione bruna-verde e sono formate da anelli concentrici, circondati da un alone dal colore giallo.Dopo l'attacco di questo fungo, si verifica spesso una caduta prematura di tutte le foglie, a spese di quella dalla maggiore età.In determinate occasioni, c'è la possibilità che vengono attaccate anche le drupe: in questi casi, il fungo provoca un danno di relativa gravità, che va ad intaccare più che altro la quantità dell'olio che viene estratto dalle olive, senza andare a incidere sulla qualità dello stesso.Esistono delle varietà di olivo, come il Leccino, che non soffrono particolarmente questo fungo. Per curare questa malattia, si suggeriscono i sali di rame (autunno e primavera), in seguito ad una pioggia infettante (da effettuarsi dopo la potatura).
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