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Il prunus viene coltivato dalle aziende agricole per produrre frutti da commercio, ma può essere coltivato anche in giardino, come pianta ornamentale e perché no, approfittare dei deliziosi frutti. L'importante è scegliere attentamente il terreno per la coltivazione, deve essere molto drenante. In generale non richiede moltissime cure, ma è importante l'annaffiatura, la concimazione e la potatura. Bisogna anche proteggerlo dai parassiti. Entro i primi tre anni di vita, queste operazioni sono fondamentali per la salute della pianta, che in età adulta richiede meno attenzioni. Appena messa a dimora, la pianta dovrà fissarsi saldamente al terreno, per questo è necessario controllarne le radici. Le piante adulte producono una grossa quantità di frutti, quindi è bene prestare attenzione alla potatura, perché in questo modo si potrà controllare la qualità del raccolto: meno frutti sui rami, saranno più saporiti e di migliore qualità una volta maturi.
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Il prunus, pianta resistente anche alle intemperie, ha bisogno di poche cure, ma per ottenere una fitta fioritura e frutti di migliore qualità, si deve concimare la pianta. In autunno e in primavere si nutrirà la pianta mischiando al terreno del concime stallatico. La concimazione deve proseguire durante il corso di vita della pianta, per mantenerla in salute e produttiva. I sali minerali che fanno bene alle piante ( anche di diverse specie, tra i prunus) sono soprattutto azoto, potassio e fosforo e la quantità varia in base al tipo di frutta prodotta. Il potassio, in particolare, produce una doppia azione perché fortifica la pianta e riduce l'acidità dei frutti. Dosi troppo elevate di concime, superiore ai 4 kg di fosforo per ogni kg di frutta prodotto, ad esempio, dall'albicocco, possono risultare nocive per la pianta.
Le varie specie del prunus sono soggette a diverse malattie, causate dai parassiti che le possono infestare. Per l'albicocco, tra i rischi più gravi c'è quello della Sharka, malattia portata dagli afidi che fa crescere i frutti deformi, li fa cadere prima della maturazione oppure li fa marcire. Non esiste cura per questa malattia, e gli alberi infetti vanno abbattuti. Anche il pesco è molto soggetto a parassiti e nei periodi più umidi rischia di essere danneggiato dalla bolla del pesco, un fungo che attacca la pianta. Contro questo problema si può agire con trattamenti allo zolfo, che disidrata e uccide il fungo. In generale, tutti i trattamenti che possono essere utilizzati sugli alberi da frutto contro insetti, batteri e altri parassiti, vanno comunque evitati nei 15 giorni precedenti la raccolta dei frutti, perché li renderebbero non più commestibili.
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