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Come sistemazione prediletta, il Ciliegio selvatico apprezza un terreno soffice e morbido, non particolarmente dotato di sostanze organiche, a cui dovranno unirsi componenti sabbiose e torbacee che consentano l'indispensabile drenaggio del terreno. Non è a suo agio, invece, in suoli molto compatti e consistenti che non lascino penetrare l'acqua, determinando stagnazioni e pozze lesive o addirittura esiziali per la pianta. L'albero può essere sottoposto a periodiche operazioni di potatura per modellarne le forme ed il portamento, con l'accortezza nondimeno di effettuare interventi sempre leggeri e mai invasivi. Si potranno compiere, ad esempio, lievi scorci delle ramificazioni sporgenti o, in genere, varie rimozioni dei rami invecchiati e laceri e del fogliame e delle infiorescenze appassiti.
L'albero di ciliegio, appartenente al genere botanico Prunus, è originario dell'Europa. Esistono due specie fondamentali di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) ed il ciliegio acido (Prunus cera...
L'inconfondibile albero orientale vanta provenienza esclusiva dal continente asiatico e si ascrive nel fondamentale e vasto aggregato familiare delle Rosaceae. Questa pianta risulta conosciuta ed appr...
Il Prunus avium è un albero caducifoglio assai longevo, può sopravvivere fino a 100 anni, e può raggiungere altezze fino ai 35 metri. Il ciliegio presenta un tronco dritto con una corona fogliosa pira...
L'albero di Ciliegio non ha grandi esigenze idriche e richiede poche e piccole attenzioni nell'irrigazione. In generale, gli esemplari più maturi sono piuttosto autosufficienti e le innaffiature si po... ![]() | 10 PIANTE DI FRAGOLA RIFIORENTE, IN VASO 2 LITRI Prezzo: in offerta su Amazon a: 30€ |
Pur non denotando eccessive esigenze in materia, la pianta decorativa va comunque fertilizzata per l'assunzione dei giusti nutrienti. All'uopo potranno utilizzarsi fertilizzanti di natura solida, a rilascio graduale e progressivo nel tempo, da somministrarsi soltanto nel periodo primaverile e autunnale. Il fertilizzante prescelto dovrà contenere significativa presenza di componenti potassiche, fosforate e soprattutto azotate, indispensabili quest'ultime per lo sviluppo e la soddisfacente fruttificazione. Rilevante per la tipologia di albero, inoltre, sarà la presenza dei dovuti microelementi, seppure in percentuali minime, con particolare riferimento agli elementi del calcio e del magnesio. Di vasto impiego per la pianta in esame risultano i fertilizzanti a base organica, preferiti per l'intrinseca capacità di irrobustire il sistema radicale.
Il cangiante albero fruttifero adora un habitat molto illuminato e assolato e tollera senza difficoltà l'esposizione diretta alle radiazioni solari. Predilige d'elezione condizioni climatiche miti e temperate, anche se non esageratamente calde ed afose, tuttavia non patisce le temperature rigide fino almeno a -20°C. La pregiata pianta, infine, può non di rado essere insidiata da numerosi insetti e parassiti, come gli afidi e la cocciniglia. Occorrerà nel caso rimuoverli con tempestività, adottando un idoneo specifico insetticida. Sono registrabili, inoltre, insidie di muffe e putredini provocati da patologie fungine, la più nota delle quali è la moniliosi. Oltre all'utilizzo di anticrittogamico, la malattia sarà efficacemente combattuta anche attraverso la riduzione dell'umidità ambientale e del suolo.
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