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Il cachi è stato, negli ultimi decenni, sottoposto ad un’importante opera di selezione per ovviare ad alcuni problematiche che lo rendevano poco appetibile sul mercato. In primo luogo molte vecchie varietà avevano, alla raccolta, una sapore astringente dovuto alla massiccia presenza di tannini. Per questa ragione sono state introdotte tipologie ermafrodite che non necessitano impollinazione incrociata, risultando dolci da subito e dando raccolti più costanti nelle annate.
Sono inoltre state immesse sul mercato varietà denominate “cachi mela” che possono essere consumate appena raccolte e che hanno la polpa molto più compatta, al punto da poter essere facilmente affettata: il trasporto è favorito ed anche la preparazione casalinga. Plant Theatre - Bonsai Trio, Kit per la Coltivazione di 3 Bonsai Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,99€ |
Il “Ragno” è una tipologia di diospero ormai ritenuta tradizionale, coltivata frequentemente nel Centro-nord della nostra penisola, in particolare nei frutteti tradizionali. La sua diffusione è dovuta innanzitutto alla buona rusticità dell’albero, che riesce a crescere anche nelle zone pedemontane, al sapore gradevole e alla buona conservabilità dei frutti.
Questi cachi sono di dimensioni medio-grandi (sui 250 gr cadauno), inizialmente sono arancione acceso, ma col tempo vanno verso il color mattone. Loro peculiarità è la presenza nella parte bassa di linee concentriche di colore nero che, a maturazione completa, si allontanano e possono anche portare a delle spaccature. L’albero ha una crescita lenta e non entra in piena produzione prima dei 6 anni dalla messa a dimora. In compenso si tratta di una varietà ermafrodita: non è quindi necessario l’impianto di due esemplari per ottenere buoni risultati con continuità. La polpa è, alla raccolta, ancora astringente. Si consiglia l’ammezzimento ( aiutandosi con delle mele o congelando i frutti). I frutti si conservano anche per 6-8 settimane e possono essere usati anche per la produzione di marmellate o per l’essicazione.Il diospero è a crescita lenta e l’entrata in produzione non sia ha prima di quattro anni dall’inserimento. Per questa ragione è importante scegliere con oculatezza la zona di impianto. Un celere sviluppo si otterrà in pieno sole e magari nei pressi di un muro esposto a Sud: la pianta godrà di un buon riparo dai venti e eviteremo, soprattutto nei primi anni, gli effetti delle forti gelate.
Si adatta bene a diversi tipi di terreno, a patto che sia sempre garantito un buon drenaggio. Preferisce un substrato da neutro a subacido con aggiunta di abbondante ammendante organico. Il colletto non va mai coperto: favorirebbe i marciumi.Le piante innestate (su Lotus o Virginiana) hanno dimostrato una maggiore vigoria e capacità di adattamento, soprattutto nel Nord ItaliaSono alberi robusti, ma temono il freddo e il vento, soprattutto nei primi anni di vita. Per questo si consiglia di scegliere posizioni riparate e di far uso di un robusto tutore fino almeno al quarto anno di età. Con inverni particolarmente rigidi può essere utile proteggere il tronco.
Il cachi è impegnativo solamente nei primi anni. Per favorire l’attecchimento e lo sviluppo è importante mantenere sempre fresco il substrato nell’area coperta dalla chioma, evitando i ristagni. Le irrigazioni vanno effettuate frequentemente da maggio a fine agosto, specialmente se il terreno è sabbioso e il clima torrido.
Le potature non sono strettamente necessarie, specialmente nei primi anni. È però possibile impostare l’esemplare aprendo il centro e selezionando 4 branche principali. In questo modo favoriremo il passaggio di luce ed aria oltre ad ottenere frutti di maggiore pezzatura.
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