Pomodori biologici

Pomodori biologici

L’agricoltura biologica sfrutta le risorse naturali del terreno e sviluppa coltivazioni senza l’impiego di sostanze chimiche (se non quelle minime consentite dagli organi di controllo) o di OGM (organismi geneticamente modificati) ed attenendosi a specifici regolamenti. Con la rotazione delle coltivazioni, principio e base su cui si fonda principalmente l’agricoltura biologica, si ha un maggior controllo della vegetazione infestante, delle malattie e della fertilizzazione del terreno, quindi non sarà necessario intervenire con l’uso di sostanze chimiche.

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Preparazione del terreno

La coltivazione biologica del pomodoro prevede alcune regole da seguire. Innanzitutto avremo la fase di preparazione del terreno attraverso un’aratura ben profonda di circa venticinque centimetri, questo per permettere alle radici della pianta di crescere sane e robuste e far sì che quest’ultima sia più resistente nei confronti dalle erbacce infestanti. Altre operazioni, come l’erpicatura ecc., si effettueranno tra la fine della stagione invernale e l’inizio di quella primaverile.

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Impianto

Riguardo alla moltiplicazione della pianta del pomodoro, le norme che regolano la coltivazione biologica prevedono l’impiego di piantine (che poi verranno trapiantate) e semi di tipo biologico. Per quanto riguarda il pomodoro, la tecnica maggiormente usata è quella del trapianto, in quanto, con la semina, controllare l’insorgere delle infestanti è molto difficile. In genere, l’impianto delle piantine si esegue dalla fine di aprile all’inizio di maggio.


Fertilizzazione

Sì sa che, per svilupparsi, una pianta ha bisogno di nutrirsi. La fertilizzazione però favorisce anche la crescita delle erbacce.

Le regole dell’agricoltura biologica consentono l’uso di tre tecniche di fertilizzazione:

Sovescio: è un metodo per mantenere oppure per migliorare la fertilizzazione del terreno attraverso l’impianto di specifiche colture. Per quanto riguarda il pomodoro, effettuare questa operazione prima della sua coltivazione, non porta a grandi aumenti produttivi, mentre risulta ottimo per limitare la comparsa delle erbacce infestanti.

Letame: l’impiego di questa sostanza organica è limitato a trenta-quaranta tonnellate ogni ettaro di terreno.

Altri fertilizzanti di tipo organico.


Raccolta

Il pomodoro coltivato biologicamente viene raccolto verso la metà del mese di agosto.


Controllo delle erbacce

Controllare la crescita delle malerbe è possibile grazie alla combinazione delle quattro operazioni descritte e cioè: rotazione, lavorazione del terreno, impianto e fertilizzazione. Nei paragrafi precedenti abbiamo spiegato che il trapianto è il metodo migliore per moltiplicare la pianta del pomodoro al fine di contenere lo sviluppo delle erbacce; per lo stesso scopo, dopo qualche giorno dall’operazione di trapianto, sarà opportuno procedere con una sarchiatura del terreno. Nei periodi seguenti si faranno ancora delle sarchiature o rincalzature.


Difendersi dalle malattie

Naturalmente, l’assenza o il minor impiego di sostanze chimiche, comporta anche una maggior incidenza di malattie, si dovranno quindi usare elementi che si adattino alle regole dell’agricoltura biologica ma che siano anche efficaci contro l’attacco di malattie. Una delle malattie più ricorrenti che colpiscono la pianta del pomodoro è la peronospora; essendo fungina, per debellarla si è sempre ricorsi all’uso di prodotti contenenti rame, questo elemento però è risultato dannoso per l’ambiente e quindi ne è stato quasi proibito e comunque limitato l’uso nella coltivazione biologica. Alcuni test sono stati fatti con altri prodotti ma essi finora non hanno presentato grande efficacia nei confronti della peronospora.


Migliori varietà di pomodoro biologico

Se si vuole coltivare un pomodoro biologico, bisognerà essere molto accurati nella scelta della varietà; data l’assenza o il minimo impiego di “aiuti” chimici, bisognerà optare per varietà che non necessitino di grandi concimazioni, che siano più resistenti a malattie e parassiti, che abbiano uno sviluppo più veloce e così via. Di seguito vi spiegheremo le varietà di pomodoro più idonee per la coltivazione biologica:

Magnum 955: questa varietà ha una buona produzione e di abbastanza buona qualità, è di tipo tardivo, presenta una media resistenza a malattie e parassiti.

Guadalete: è una varietà che è soggetta a marciumi ma presenta una buona produttività anche se di non ottima qualità.

Brigade: questo pomodoro ha una buona produttività ma a periodi alternati, la qualità dei frutti è ottima e la varietà è di tipo medio/precoce.

Snob: anch’essa medio-precoce, presenza una produttività buona ma non sempre qualitativamente rilevante.

Totem: questa varietà presenta una minor resistenza all’attacco di peronospora rispetto alle varietà finora descritte; ha una produttività alternata sia per quantità per che qualità. E’ soggetta a marciumi.

Red Fighter: è una varietà che sviluppa una buona produttività e di accettabile qualità.



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