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Le aziende che desiderano effettuare una conversione dal convenzionale al biologico devono affrontare una sorta di test, che consiste in una visita da parte di un tecnico che al suo termine stabilisce se l'azienda è idonea o meno. Se l'azienda risulta idonea, entrerà in una fase definita di conversione, che può durare due o tre anni, con alcune eccezioni. Durante la fase di conversione, l'azienda può già esporre il marchio biologico. Per evitare delusioni è consigliabile che l'azienda richieda prima una valutazione da parte di un agronomo specializzato che possa dare un quadro della situazione e consigliarla sui cambiamenti da effettuare per raggiungere l'idoneità. La normativa sull'agricoltura biologica è molto rigida, e alcune aziende non ce la fanno. A questo proposito, è interessante notare che quando scoppiano i famosi scandali del biologico le aziende coinvolte sono spesso al di fuori dei parametri stabiliti, ma lo sono per così poco che i loro prodotti sono comunque preferibili a un qualunque prodotto convenzionale. Scandali o non scandali, la normativa sul biologico fornisce ancora delle garanzie.
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La normativa biologica sull'agricoltura vieta l'utilizzo di qualsiasi tipo di prodotto di sintesi. Come difendere dunque le colture? Si adottano dei metodi naturali e tecniche di coltivazione appropriate. La rotazione delle colture, oltre a non impoverire il terreno,ostacola l'ambientarsi dei parassiti. Quando si dice che il miglior attacco è la difesa! La consociazione è una tecnica che consiste nel coltivare file parallele di piante sgradite l'una ai parassiti dell'altra, per evitare la diffusione di questi. A tale scopo si procede anche con la piantumazione di siepi, che ospitano i parassiti e tengono alla larga gli inquinanti dei terreni circostanti. I fertilizzanti utilizzati sono di origine naturale, come il letame, e se è necessario difendere le colture si ricorre a prodotti di origine vegetale, animale o minerale.
Ogni Paese ha i suoi referenti per quanto riguarda la normativa biologica. In Italia, Coldiretti è molto preparata sul tema e sa dare consigli utili, ma il punto di riferimento ufficiale per il biologico è AIAB, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, che, nata nel 1982 come "Commissione nazionale cos'è biologico", è stata la prima a presentare nel 1988 una proposta di norme sull'agricoltura biologica. Oggi AIAB ha un proprio marchio di garanzia ulteriore rispetto al marchio biologico. AIAB si trova on-line sul suo sito www.aiab.it e off-line a numerose fiere ed eventi legati al mondo del biologico. A chi rivolgersi invece per informazioni sul biologico in Europa? Aiab può comunque essere un valido punto di riferimento; altrimenti è possibile consultare la sezione del sito della Commissione Europea dedicata all'agricoltura biologica: http://ec.europa.eu/agriculture/organic/index_it.htm
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