agricoltura biologica

cos'è

Ne sentiamo parlare piuttosto frequentemente nell'ultimo periodo, ma spesso ignoriamo quale sia il reale significato di agricoltura biologica e quali sono le effettive differenze che esistono nei confronti del mondo agricolo convenzionale.

Cerchiamo di analizzare il significato di agricoltura biologica, per poi vertere sui vantaggi e sull'importanza di adottare tale “stile” agricolo al giorno d'oggi.

In un'epoca caratterizzata ormai dall'inquinamento e dall'utilizzo di sostanze chimiche e sintetiche in ogni dove, da qualche tempo si è sentita l'esigenza di ritornare a delle pratiche e ad un'agricoltura naturale, in maniera tale da poter garantire la vendita di un prodotto sano e non contaminato o lavorato con strani componenti chimici.

Quando parliamo di agricoltura biologica, facciamo proprio riferimento a tutte quell'ecosistema di natura agricola, che va a impiegare la fertilità del terreno, senza interventi di sostanze chimiche.

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storia

agricoltura biologica2 All'interno del vecchio continente sono essenzialmente tre le fondamenta che hanno permesso di sviluppare l'agricoltura biologica, scrivendo la storia.

Si tratta dell'antroposofia di Rudolf Steiner, la Soil Association in Inghilterra e H. Myller e l'autosufficienza.

In seguito agli anni Cinquanta, una prima “ondata” di agricoltura biologica si diffuse in Francia, per merito di innovativi studi su tale sistema che permetteva certamente di salvaguardare la salute delle persone.

Negli anni Settanta un crescente sentimento di protesta fece da riflesso alla volontà e alle rinnovate esigenze di avere uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente, fino agli Ottanta, in cui la domanda comincia ad incrementarsi, anche per notevoli meriti che si possono ricondurre all'azione di numerose associazioni del vecchio continente.

Nei paesi del Nord Europa, in modo particolare, troviamo una reazione (o, in alcuni casi, solamente di una vecchia tradizione che è stata mantenuta tale e conservata efficacemente e gelosamente nel corso degli anni) all'impiego di composti organici e DDT: la risposta comune è stata quella di puntare su dei prodotti agricoli che fossero coltivati solo ed esclusivamente con dei componenti e sistemi naturali.

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produzione in Italia

A dispetto di quanto sta accadendo in tanti altri paesi, in Italia non possiamo trovare delle catene di supermercati che si approvvigionano unicamente al mercato biologico ed è anche una delle motivazioni per cui, negli ultimi anni, lo sviluppo e la diffusione del “biologico” ha dovuto fare i conti con un blocco, davvero poco incoraggiante.

In ogni caso, all'interno dei confini nazionali, le prime tracce relative all'agricoltura biologica ci riportano fino agli anni Sessanta, anche se in realtà è nel decennio che segue che si realizza l'idea di un gruppo di agricoltori in costante aumento.

A metà degli anni Settanta, si è cominciato a regolare sotto il profilo normativo l'agricoltura biologica, fino ad arrivare al 1991, anno in cui è entrato in vigore un Regolamento CEE che riguarda i produttori biologici.

Le regioni che possono vantare la più elevata presenza di aziende a carattere biologico si trovano principalmente al Sud (si tratta di Sicilia e Calabria), mentre al contrario le aziende trasformatrici e importatrici sono concentrate prevalentemente al Nord.


disciplinari

All'interno del vecchio continente si è provveduto a disciplinare tale pratica solamente a partire dal 1991, anno in cui è stato emanato il regolamento (CEE) n° 2091/91, che si riferisce essenzialmente al sistema di produzione biologia di prodotti agricoli, oltre a riferire di tale metodo utilizzato su ogni prodotto agricolo, nonché sulle derrate alimentari.

Solamente con l'arrivo del 1999, il regolamento della CE n°1804/99 ha provveduto a disciplinare anche il settore delle produzioni animali.

L'agricoltura biologica ha varcato ulteriori confini nel 2007, con l'adozione di un nuovo regolamento, sempre di origine comunitaria ovviamente, ovvero il Reg. n°834/2007, che in pratica abroga i due regolamenti precedenti e si riferisce sia alla produzione biologica che alla normativa che regola l'etichettatura dei prodotti biologici, compresi quelli di origine animale.


agricoltura biologica: vantaggi per la salute

Per contrastare in maniera efficace quei parassiti che vanno a colpire gli orti e i terreni biologici, questa tipologia di agricoltura non utilizza alcun tipo di fitofarmaci, ma solamente preparati a carattere naturale.

Un altro vantaggio che si può riferire all'agricoltura biologica è ovviamente lo scontro con ogni tipo di OGM (sigla che sta ad indicare gli organismi geneticamente modificati).

Un altro dato che riveste particolare importanza è, senza ombra di dubbio, la rotazione delle colture: si cerca, quindi, di evitare la coltivazione sul medesimo terreno di piante uguali tra loro per un determinato numero di stagioni, in maniera tale da evitare uno sfruttamento eccessivo di quel particolare terreno ed evitare anche che i parassiti possano trovarsi di fronte sempre le stesse colture.

I benefici che l'agricoltura biologica è in grado di garantire sono utili anche per la salute della Terra: la riduzione dell'utilizzo di prodotti chimici ed inquinanti, infatti, permette certamente di ridurre le emissioni di gas nocivi e, più in generale, garantisce un ottimo livello di rispetto ecologico.



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