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Qualità importante del peperone è la sua piccantezza che può essere più o meno presente nella pianta. Il principio attivo che stabilisce la piccantezza è la capsaicina che si trova all'interno del frutto in proporzioni differenti a seconda delle varietà. Alcune ne hanno in quantità pressoché irrilevanti e sono i peperoni dolci. Mentre tra i piccanti ricordiamo in particolare il peperoncino di Cayenna e lo Spagolino. Un terreno secco, inoltre, aumenterà la piccantezza. Un'innaffiatura abbondante, al contrario, ridurrà il contenuto di capsaicina.
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Il peperone ha caratteristica di essere pianta da clima caldo: cresce ottimamente in presenza di temperatura tra i 15 gradi di notte e i 28 gradi durante il giorno. La semina va effettuata a spaglio, tra gennaio e marzo, ponendo i semi all'interno di vasi di torba o piccoli cubetti di terriccio. Se la semina si fa nel campo è consigliabile utilizzare postarelle, a mezzo metro circa di distanza, con tre semi. Trascorsi 50 giorni circa dalla semina, vedendo un buon sviluppo della quinta foglia della pianta, sarà quindi possibile effettuare il trapianto. La definitiva messa a dimora sarà da fare tra marzo ( per le regioni del sud) , fino a giugno ( per le regioni del nord e del centro ), a una distanza tra le file di una settantina di centimetri e di mezzo metro nella stessa fila.
Il terreno preferito dal peperone è profondo e assai fertile, ben drenato e molto ricco di calcio.
La concimazione è una parte particolarmente importante per la coltivazione del peperone: la pianta abbisogna di 4 quintali circa di letame maturo o di composto per 100 metri quadri di coltivazione. Nella crescita il peperone fa largo consumo di magnesio: è quindi consigliabile arricchire il terreno con piccole quantità di concimi provvisti di questo microelemento
Anche l'annaffiatura del peperone necessita una particolare attenzione. Una irrigazione troppo scarsa, o addirittura una prolungata mancanza di acqua, porterà ad un quasi certo brusco arresto della vegetazione, con danni irreparabili per i fiori e i frutti. E' necessario dunque intervenire con diverse operazioni di irrigazione che dovranno avvenire ogni 4 giorni circa all'interno del semenzaio e, in seguito, ogni 6 giorni circa successivamente al trapianto.
I problemi più diffusi che riguardano il peperone sono quelli che danneggiano anche molte altre specie della famiglia delle Solanacee. Un pericolo temibile arriva dalla piralide, che provoca piccoli buchi dentro i frutti, causando seri danni e favorendo l'insorgere di nocive infezioni batteriche per la pianta. Per scongiurare tale pericolo è consigliabile intervenire con particolari trappole ai feromoni, mentre ad attacco avvenuto, si interviene con il piretro o il bacillus thuringiensis.
E' possibile raccogliere i peperoni di colore verde o tendente al giallo anche prima della loro maturazione se hanno dimensioni appropriate per il loro consumo. La raccolta, in genere, potrà iniziare dopo circa due mesi dopo il trapianto per quanto riguarda le varietà più precoci. Per ciò che concerne le varietà più tardive, o trapiantate presto, sarà invece necessario attendere quattro mesi circa. Generalmente si riesce ad ottenere un buon raccolto di quasi 300 quintali ogni 100 metri quadri di coltivazione. E' possibile avere buoni raccolti di peperone anche attraverso la coltura forzata in serra, che anticipa all'incirca la produzione di due mesi.
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