Questo inconveniente ha stimolato la selezione: negli ultimi anni quasi tutte le tipologie in commercio sono già sufficientemente dolci al momento della raccolta, specialmente se durante la coltivazione le irrigazioni sono state abbondanti.
Tra queste va segnalata senz’altro la “melanzana rotonda bianca sfumata di rosa”: ha riscosso enorme successo perché, a detta dei consumatori e di grandi chef, ha un sapore eccezionalmente corposo e assolutamente privo di toni amari. Altre caratteristiche peculiari sono la dimensione dei frutti, fino a 400 g, di forma arrotondata e con leggere scanalature verticali, schiacciata agli apici. Il colore è bianco, con sottili sfumature malva: nell’insieme dà l’impressione di essere di un delicato rosa. Le piante sono di grandi dimensioni e molto produttive.In questo momento la coltivazione su ampia scala è diffusa solamente nelle regioni centrali del nostro paese, dove è molto semplice trovarla presso vivai e rivenditori di sementi.
La richiesta la renderà senza dubbio reperibile anche altrove, ma bisognerà attendere qualche anno. Per il momento possiamo chiedere a rivenditori locali oppure acquistare delle bustine in internet: vi sono negozi storici molto ben forniti, oppure rivolgiamoci direttamente alle ditte sementiere. L’ideale è ricevere il prodotto prima di dicembre-gennaio.Chi volesse invece trapiantare esemplari già ben sviluppati dovrà farne richiesta presso i vivai locali, magari con un certo anticipo, oppure, anche in questo caso, cercare un rivenditore on line che spedisca a domicilio: alcune aziende si sono specializzate proprio in questo settore.Partire da seme è sicuramente l’opzione preferibile: consente di avere più esemplari ad un prezzo inferiore.
In questo caso bisogna essere muniti di una piccola serra riscaldata o, su piccola scala, procedere su di un davanzale riscaldato e ben esposto. Si consiglia di partire a dicembre o gennaio; usiamo vasetti di piccole dimensioni (circa 4 cm di lato), garantendo una temperatura minima di 20°C, un’ottima esposizione e umidità costante, ma senza ristagni. Avvenuta la germinazione dovremo aumentare notevolmente l’illuminazione e attendere l’emissione delle prime foglioline vere. Una volta raggiunti i 10 cm (dopo circa 2 mesi) possiamo eseguire il trapianto in pieno campo o nel vaso definitivo, ricordandosi di cimare più volte l’apice: otterremo così esemplari più compatti, ramificati e produttivi.La melanzana è un ortaggio molto esigente: per ottenere buoni risultati bisogna garantire un esposizione soleggiata e un terreno ricco di sostanze nutritive. Bisogna inoltre evitare di coltivarla sempre nello stesso appezzamento per scoraggiare l’insorgenza di patologie radicali.
Si consiglia di lavorare l’area in profondità con largo anticipo (possibilmente già in autunno) inglobando molto stallatico. Il trapianto va fatto a metà primavera lasciando circa 80 cm tra le singole piante, sulla file e tra le file: non dimentichiamo l’inserimento di un tutore. Fondamentale poi è la puntuale pulizia della base dalle infestanti, la concimazione mensile con un granulare per orticole (ricco in potassio) e l’irrigazione frequente e abbondante, ma senza ristagni.In vaso si devono seguire le stesse raccomandazioni, garantendo però un contenitore molto grande.Le melanzane vanno raccolte quando sono ancora immature: la polpa deve essere ben soda, la buccia lucida e luminosa e i semi devono essere pochi e piccoli. Di solito al Sud si può cominciare già a maggio, al Nord è raro prima di luglio. Come abbiamo detto le nuove varietà non necessitano spurgo: eviteremo così anche l’eccessiva sapidità.
Il massimo del gusto si ha consumando il prodotto fresco: grigliato, stufato, al forno o in un sugo, per il condimento dei primi piatti. È però possibile conservare la melanzana in vasetti, dopo averla cotta, ponendola sott’aceto o sott’olio (ottimi gli abbinamenti con pomodoro, zucchine e peperoni). Si presta anche al congelamento, specialmente se viene prima scottata leggermente o grigliata.
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