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Il sedano si divide in tre gruppi: Dulce, Rapaceum, Silvestre. La varietà Dulce, coltivata in modo particolare per il gambo (costa) è quella più nota e maggiormente consumata (a coste verdi, dorate, bianche). Dell’altra varietà, Rapaceum, meglio conosciuta come sedano-rapa o sedano di Verona, viene utilizzata la radice bianca e soda. Infine la varietà Silvestre, con un gusto forte e intenso, di essa di utilizzano solo le foglie. Esiste anche quello nero ma ha una produzione molto limitata. Il sedano selvatico si differenzia dai precedenti in quanto più basso e con foglie più piccole, questa pianta non va mai consumata fresca.
Le proprietà principali del sedano sono quella diuretica e quella digestiva, quella depurativa e quella espettorante. Grazie alla presenza di nitrati (sodio, potassio, calcio) è utile per la depurazione del sangue. Il succo fresco costituisce una bevanda antiastenica e antireumatica. E’ molto ricco di acqua (90-95%), ha basso valore energetico (15-25 cal./100 gr.), contiene molti sali minerali (in particolar modo potassio) e vitamine.
Per coltivare il sedano bisogna scegliere un terreno profondo, ricco di sostanza organica e molto ben drenato, evitare quello troppo argilloso, sabbioso, con carenze idriche e nutrizionali. Il tipo di coltivazione più frequente è quella a fosse: verso la fine della stagione invernale, preparare una fossa di 35-40 cm e profonda 30, mettere letame sul fondo (8 Kg./mq) e coprire di terra fino a 7-8 cm rispetto al livello del terreno, lasciarla così fino a quando ci sarà l’impianto.
Per coltivare il sedano bisogna scegliere un terreno profondo, ricco di sostanza organica e molto ben drenato, evitare quello troppo argilloso, sabbioso, con carenze idriche e nutrizionali. Il tipo di coltivazione più frequente è quella a fosse: verso la fine della stagione invernale, preparare una fossa di 35-40 cm e profonda 30, mettere letame sul fondo (8 Kg./mq) e coprire di terra fino a 7-8 cm rispetto al livello del terreno, lasciarla così fino a quando ci sarà l’impianto.
Si preferisce iniziare dalla semina in semenzaio dove i semi si svilupperanno (in questa fase si innaffierà a pioggia e dolcemente per far sì che i semi non fuoriescano) e, non appena le piantine saranno abbastanza cresciute (circa 15 cm), si procederà con il trapianto a file in terreno aperto; la distanza tra le piantine dovrà essere di 20-25 cm e quella tra le file di circa 60-70 cm, dopo questa operazione procedere con un’abbondante irrigazione. Se il clima fosse particolarmente siccitoso e comunque circa 15 giorni antecedenti la rincalzatura (da effettuare sempre a terreno umido), irrigare in quantità di 18 litri/mq. La rincalzatura è una tecnica che consiste nel coprire con della terra i germogli, proteggendoli così da agenti atmosferici ed erbe che potrebbero infestarli, si ottiene così un sedano più bianco. Si procede invece con la sarchiatura per pulire il terreno eliminando le erbe che potrebbero creare danni. Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, segue un po’ il procedimento di quella in campo aperto, anche qui si procede facendo sviluppare i semi nei semenzai e quando le piantine raggiungono un’altezza sufficiente, si trapiantano delicatamente in vaso, la terra deve essere drenata. Oltre alla rincalzatura si può utilizzare la pacciamatura, tecnica adatta per mantenere la giusta umidità del terreno e far sì che non si formino erbacce nocive.Il periodo di raccolta dipende dalla varietà e dal periodo d’impianto: si estrae la pianta manualmente in modo delicato, stando attenti perché, a volte, le radici possono essere molto profonde, in questo caso sarebbe opportuno servirsi di una forca per l’estirpazione. La raccolta dovrebbe essere abbastanza veloce perché se le piante che avessero già raggiunto il maggior sviluppo restassero nel campo troppo tempo, si potrebbe andare incontro ad alcune malattie (come quella del picciolo spugnoso e cavo). E’ possibile effettuare la raccolta con dei macchinari, ma l’impiego degli stessi è riservato quasi esclusivamente all’uso industriale.
La mosca dei sedani e la mosca della carota, con le loro larve, sono due dei maggiori pericoli per questa pianta, attaccano rispettivamente foglie e radici della stessa: le foglie diventano gialle e rinsecchiscono. Il seccume delle foglie (o steptoriosi) rovina l’intera coltura con macchie rosso-brune. Altri nemici possono essere le lumache e il grillotalpa. Un trattamento con prodotti a base di rame può essere utile per sconfiggere il problema del seccume delle foglie, mentre per quanto riguarda la mosca è consigliabile usare prodotti a base di Dimetoato (insetticida che penetra rapidamente nei tessuti delle piante).
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