Coltivazione cavolfiore

Varietà e caratteristiche del cavolfiore

Il cavolfiore è il nome comune della varietà botrytis della Brassica oleracea. È caratterizzato da una parte commestibile, chiamata testa o palla, formata da un'infiorescenza che può essere colorata di bianco, giallo pallido, verde o violetto. Esistono vari tipi di cavolfiore che si distinguono secondo il periodo di maturazione. Le varietà precoci (nataline) si raccolgono a novembre-dicembre, le precocissime invece a ottobre. La varietà invernale (carnevalesca) matura a gennaio-febbraio e la tardiva (pasqualina) viene raccolta tra marzo e maggio. È una pianta erbacea biennale con radice a fittone, non molto profonda. Il fusto eretto è lungo da 15 a 50 cm e vi sono inserite alcune decine di foglie costolute, con venature molto in rilievo. Quelle esterne sono più grandi, di un verde più o meno intenso, a volte grigiastre, e quelle interne più chiare.
Un tipico cavolfiore bianco

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Coltivazione cavolfiore: particolarità

Un caratteristico cavolfiore romanesco La coltivazione del cavolfiore non è delle più facili, tuttavia, tenendo conto del clima e delle esigenze della pianta, si possono certamente ottenere buoni risultati. Nelle regioni più fredde occorre coltivare cavolfiori precoci per evitare il pericolo delle gelate invernali. I cavolfiori tardivi devono essere protetti dal gelo spezzando un paio di foglie e ripiegandole sulla testa ancora in fase di sviluppo. La stessa tecnica si può utilizzare come protezione dal forte irraggiamento solare. Le varietà precoci hanno bisogno di essere sarchiate regolarmente per rimuovere le infestanti oppure possono essere pacciamate. L'irrigazione e la fertilizzazione non devono mai essere trascurate e bisogna sempre mantenere elevata l'umidità, per non rallentare lo sviluppo della pianta. Dopo la messa a dimora è bene, eventualmente, coprire con carta di giornale per evitare che il sole possa causare eccessiva evaporazione.

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Semina, messa a dimora, terreno e concimazione

Il colorato cavolfiore violetto di Sicilia La semina del cavolfiore precoce si effettua in semenzaio a maggio-giugno. Il trapianto avviene a luglio-agosto lasciando circa 65 cm tra le piante e tra le file. La semina della varietà carnevalesca si esegue a metà giugno, sempre in semenzaio, la messa a dimora in agosto e la raccolta verso il mese di febbraio. Il cavolfiore tardivo si semina sempre a giugno, il trapianto di effettua a fine agosto e la raccolta in aprile. Il terreno adatto è compatto, con pH neutro, ricco di nutrienti. Quello di semina deve essere stato concimato con letame precedentemente oppure bisogna aggiungere del compost o letame maturo in autunno. Prima di seminare si fertilizza con concime generico, si rassoda e si rastrella. Il terreno di trapianto necessità di doppia vangatura, eseguita nel periodo adatto alla varietà da coltivare. Quindi si aggiunge sempre compost o letame molto maturo e si lascia consolidare.


Irrigazione e temperature per il cavolfiore

Un cavolfiore con testa di colore giallo La coltivazione del cavolfiore prevede, subito dopo la messa a dimora, di irrigare ogni giorno fino all'attecchimento. Nei periodi più secchi è necessario mantenere sempre l'umidità del terreno, altrimenti si avrà un prodotto di bassa qualità. La pacciamatura può limitare l'evaporazione e fa risparmiare acqua. Ad un mese dal trapianto occorrerà irrorare con solfato d'ammonio ed annaffiare in modo che possa penetrare. Di solito le migliori produzioni si verificano con un clima fresco e umido. Le cultivar precoci hanno bisogno di una temperatura di maturazione di circa 17°C. Temperature maggiori di 20°C producono dei cavolfiori scadenti. Temperature troppo basse possono danneggiare la crescita della pianta, impedendo la formazione della parte commestibile e provocandone la lessatura. Si consiglia di posizionare le piante in un terreno dove l'anno precedente erano presenti delle leguminose, come i fagioli, che lo hanno arricchito di azoto.



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