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Molti forse non lo sanno ma i re magi avevano dei nomi, non si sa se quelli giunti fino ai giorni nostri siano proprio quelli effettivi, comunque quelli che ci sono stati tramandati sono: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Naturalmente questi nomi hanno anche dei significati: Melechior era il personaggio più anziano e si dice che il suo nome voglia dire re, Balthaazar significherebbe re babilonese e Gaspar signore di Saba. La tradizione vuole che i re magi arrivarono alla grotta di Betlemme il sei gennaio, ma è molto probabile che essi giunsero a destinazione circa tredici giorni dopo il lieto evento.
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Chi erano i re magi? Anche sulla professione di questi misteriosi personaggi non sappiamo molto, c’è chi dice che fossero sacerdoti, chi astrologi e chi astronomi, provenienti dall’antica Persia. Oggi siamo abituati a pensare ai re magi come uomini vestiti in modo regale che, in groppa a dei cammelli, condotti dalla stella cometa, si dirigono alla grotta di Betlemme per contemplare la nascita del Re dei Giudei. Ma è proprio vero che il numero dei re magi fosse tre? A questa domanda non sappiamo e non possiamo rispondere; pare però che questo numero fosse stato attribuito in relazione ai doni. In realtà alcune leggende narrano che i re magi fossero addirittura dodici, altre parlano di due oppure quattro. Alcuni storici poi attribuiscono ad ogni magio una fase della vita, cioè maturità, giovinezza e vecchiaia; anche sull’età di essi ci sono delle discordanze, ad esempio c’è chi dice che Gaspare fosse il più giovane e Malchiorre il più vecchio e chi viceversa.
E’ noto a tutti che i re magi portarono dei doni a Gesù bambino, questi erano oro, incenso e mirra. Naturalmente a questi doni furono attribuiti dei significati: l’oro, materiale prezioso, donato a Gesù in quanto re di tutti i re; la mirra, materiale dal profumo particolare usata soprattutto nelle cerimonie mortuarie, donata a Gesù in quanto uomo come noi; l’incenso per sottolineare la provenienza divina di Gesù, infatti Gesù è Dio.
L’uso di lasciare dolci e giochi ai bambini nella calza nel giorno del sei gennaio, la Befana, nasce proprio dai doni che i re magi portarono a Gesù e da questo gesto nasce anche una leggenda: si narra che questi ultimi invitarono la Befana ad andare con loro da Gesù per portargli i doni, lei rifiutò ma si pentì subito e cercò di raggiungerli, non riuscì mai a trovarli e da quel momento continuò a vagare lasciando regali ad ogni bambino sperando che uno di loro fosse proprio Gesù.In questi paragrafi abbiamo cercato di spiegarvi l’origine dei re magi, il significato dei loro probabili nomi e dei doni che essi portarono a Gesù. Ora cercheremo di raccontarvi la storia dei re magi dopo la loro morte. Si narra che a Milano, nella basilica di S. Eustorgio ci sia la cappella dei re magi con un sarcofago però vuoto. La storia ci dice che questo santo portò a Milano da Costantinopoli i corpi dei tre misteriosi personaggi avvolti in materiali, oli e unguenti che ne mantennero l’integrità. Esso fece poi costruire appositamente la suddetta basilica per esservi seppellito insieme ai corpi dei tre re.
Più tardi però Federico Barbarossa fece abbattere la basilica e rubò le sacre reliquie dei re magi che, due anni dopo, gli furono sottratte e trasferite fino in Germania. Si narra che a Milano restò solo una medaglia fatta con l’oro donato dai re magi a Gesù che, nel giorno del sei gennaio, dedicato ai re magi, viene esposta vicino al sarcofago vuoto all’interno della basilica di S. Eustorgio. Moltissimo tempo dopo, Milano riuscì a rimpossessarsi di alcuni resti dei corpi dei re magi.Oggi tutti noi pensiamo che la stella cometa sia stata un vero e proprio corpo celeste che abbia condotto i re magi alla grotta di Betlemme ed è quello che pensarono anche gli studiosi della chiesa; essi sostenevano però che fu una forza celeste e divina a darle quella forma per far comprendere ai re magi la strada da seguire, infatti seguendo questa stella, pur non conoscendo la strada, essi arrivarono alla mangiatoia dove giaceva il bambino Gesù.
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